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Intolerable Cruelty - Prima ti sposo poi ti rovino

Seconda tappa di una 'trilogia del cretino' per la quale i geniali fratelli hanno trovato l'uomo giusto (così l'autironico Clooney), "Intolerable Cruelty" non delude. Costruito con la sapienza che tutti riconoscono ai Coen e giocato sulla versatilità di Clooney, il film vola via con leggerezza.

prima ti sposo...

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano e Matteo Nucci
Stai tradendo tuo marito con un uomo che si occupa di piscine. Non hai la piscina in casa e quando tuo marito rientra all'improvviso sei colta sul fatto. O meglio, fai davvero fatica a fingere che sia un incontro normale. Siete al piano di sopra, tu hai i capelli disordinati e l'uomo si è rifugiato in bagno. L'altro poi non fa nemmeno troppi sforzi per fingere e insomma la scena è chiara. Tuo marito arriverebbe a ucciderlo, l'uomo con cui l'hai tradito, e ti tocca stordirlo, tuo marito. Mentre fuggite, però, si riprende, scatta fotografie, ha le prove del tradimento. Tutti i particolari sono contro di te. Non sembrerebbe esserci alcuna speranza. Ma ti rvolgi a un avvocato esperto nel settore, un matrimonialista, uno che sa come vanno queste cose, uno che no indugia e non si perde a riflettere sulla moralità delle proprie azioni. La scena è ribaltata. Ne esci vittoriosa. Divorzio, molti soldi, un futuro assicurato.   Ma che succede poi se questo avvocato straordinario, efficiente, spiritoso e pieno di energia si trova a dover sfidare una donna che a uscirne sconfitta non ci sta? La sfida può dare ulteriori motivazioni all'avvocato e può riempire di forza la donna. Lui però potrebbe esagerare con la convinzione nei propri mezzi e lei con la propria vena di crudeltà femminea. Se poi la scena si muove fra L.A. e Las Vegas, fra donne costantemente annoiate ai bordi di una piscina, disposte solo a parlare di plastiche facciali e pratiche di divorzio, fra uomini che non trovano più stimoli e surreali capiufficio che non hanno mai pensato a nulla che non fosse lavoro, se la scena è questa, facile immaginare dove si stia andando a parare. Mancano due piccoli particolari però. Necessari per calibrare qualsiasi (pre)giudizio. La mano è quella dei fratelli Coen, il volto è quello di Gorge Clooney per lui e Catherine Zeta-Jones per lei.   Seconda tappa di una 'trilogia del cretino' per la quale i geniali fratelli hanno trovato l'uomo giusto (così l'autironico Clooney), "Intolerable Cruelty" - tradotto in italiano con la solita grazia "Prima ti sposo poi ti rovino" non delude. Costruito con la sapienza che tutti riconoscono ai Coen e giocato sulla versatilità di Clooney, il film vola via con leggerezza, tra ironie, autoironie, feroci sarcasmi. Le capacità dei fratelli sono talmente note che è inutile tornarci su. L'abilità nello scrivere e girare senza sbavature trova una sponda però nell'arte con cui Clooney ha saputo ricreare il proprio personaggio. Poche altre avrebbero poi potuto rendere bene l'apatica crudeltà come Catherine Zeta-Jones, salvo restando il rocambolesco finale in cui le varietà espressive del suo personaggio crescono notevolmente.