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Intervista a Gualtiero Cannarsi
Cartoni.it, scambia quattro chiacchiere con Gualtiero Cannarsi, adattatore della versione italiana di "Metropolis" e Production Artistic Director presso la Dynamic Italia.

19.05.2009 - Autore: Carlito Schilirò
Quattro chiacchiere con Gualtiero Cannarsi, adattatore della versione italiana di \"Metropolis\" e Production Artistic Director presso la Dynamic Italia.
Quello di prendere spunto da materiale già esistente è un leitmotiv nella lunga carriera di Tezuka. La sua ultima opera postuma, \"Metropolis\" come dovrebbe essere interpretata?
\"\"Metropolis\" non è un opera postuma di Osamu Tezuka. È un opera di Rintaro e Katsuhiro Otomo, basata su un preesistente fumetto di Tezuka. Ma il film e il manga originale da cui è tratto differiscono sostanzialmente: nella storia, nei personaggi, nel messaggio stesso. Laddove loriginale tezukiano sembra denso del tipico interesse psicosociale del compianto \"dio dei manga\", i due più giovani autori sembrano avervi integrato una forte componente sociopolitica. Quanto al riferimento al \"Metropolis\" di Fritz Lang, ebbene è noto come Tezuka non avesse mai visto il film in questione, ma solo la locandina, restando affascinato dal titolo e dallimmagine della protagonista. A questi due soli elementi si ispirò dunque Tezuka per il suo \"Metropolis\" (il manga), mentre forse Rintaro e Otomo sembrano aver parzialmente ripreso per la versione animata alcuni motivi del capolavoro di Lang.\"
Il film ha più di una scena violenta, tanto che in America ha avuto una difficile catalogazione; un aspetto di Tezuka in gran parte sconosciuto ai molti, che invece preferiscono accostarlo ad opere come \"La principessa Zaffiro\" o \"Astroboy\". Per il mercato italiano, sarà un film per tutti o sarà indirizzato solo ad un target adulto?
\"Non credo che il film mostri alcuna scena di notevole violenza grafica, e neppure di eccessiva violenza psicologica. Vi è forse una notevole violenza espressiva. Tuttavia, da questo punto di vista, credo che lo stesso Tetsuwan Atom riuscisse a essere ben più violento di \"Metropolis\", sia graficamente che psicologicamente.\"
Come è stato lavorare all\'adattamento del film?
\"Sono abituato a trattare e adattare tipi di opere diversissime, dalle più moderne alle più classiche. Del resto, un grandioso film come \"Metropolis\" non può essere paragonato, quanto a complessità di forma e contenuti, a opere ben più profonde da un punto di vista narrativo, quali ad esempio \"Neon Genesis Evangelion\", \"I cieli di Escaflowne\" o molte altre su cui ho lavorato. La sola differenza che ho riscontrato, non trattandosi in questo caso di una produzione Dynamic, è stata la ristrettezza dei tempi di lavorazione e una generale mancanza di conoscenza e interesse nei confronti del prodotto da parte dei produttori delledizione localizzata.\"