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Intervista a Dylan Kidd

Lo scorso anno si impose alla 59° Mostra Cinematografica di Venezia con "Roger Dodger" vincendo il Leone del Futuro per l'opera prima e il Premio Fipresci, assegnato dalla Critica Internazionale.

Roger Doger

01.08.2003 - Autore: William Chioccini
Dylan Kidd è un giovane regista (classe 1969) che meglio di così non poteva esordire: alla 59° Mostra Cinematografica di Venezia del 2002 "Roger Dodger" ha vinto il Leone del Futuro per l'opera prima e il Premio Fipresci, assegnato dalla Critica Internazionale. Lo incontriamo al termine della proiezione del film, in una calda mattina estiva...   La storia riguarda la visita a sorpresa di Nick (Jesse Eisenberg), sedicenne dell'Ohio, presso suo zio Roger (Campbell Scott) a New York. L'obiettivo di Nick è dichiarato: avere la prima esperienza sessuale. Roger, famigerato donnaiolo, accetta la sfida e si lancia in spericolate lezioni di seduzione, insegnando a Nick una straordinaria varietà di strategie, a volte divertenti, spesso ciniche.   La tentazione è forte, e infatti la prima domanda è se la storia sia o meno autobiografica. Kidd sorride e nega prontamente. Passa invece a parlare in maniera più specifica del film. Racconta di aver voluto ritrarre una New York insolita, passando dalle cime dorate (i party esclusivi negli attici di Manhattan) alle profondità oscure (i bordelli nascosti negli scantinati dei vicoli). Kidd, che vive a New York, ha offerto della propria città un'immagine diversa, senza inserti da cartolina, rendendola un vero e proprio personaggio, variegato e multiforme, non convenzionale. Nemmeno la tecnica di ripresa è convenzionale: la macchina da presa è quasi sempre manovrata a spalla. I movimenti della cinepresa cercano di riprodurre l'effetto che fa lo stare intorno ad un personaggio come Roger "lo schivatore" (dodger). Roger è un tipo scivoloso, letteralmente difficile da inquadrare: la macchina a spalla sottolinea questo suo carattere sfuggente. Solo alla fine del film, fa notare Kidd, la cinepresa inquadra senza tentennamenti Roger mentre fuma solo e stanco dopo la nottataccia. Il primo piano sembra finalmente inchiodare Roger davanti alle proprie responsabilità...   Non bisogna però vedere Roger come un personaggio negativo, continua Kidd. All'inizio del film, Roger viene scaricato da Isabella Rossellini, sua amante nonché capoufficio. Per questo motivo Roger si mostra duro e arrogante nei riguardi delle donne: la sua reazione da innamorato respinto è più che umana. Nick va da Roger cercando delle risposte, ma chi alla fine insegna è proprio il ragazzo, per il semplice fatto che Nick segue i propri sentimenti e non adotta strategie da strapazzo