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In attesa di "Metropolis"
Cartoni.it vi presenta in anteprima l'evento animato dell'anno firmato Rin Taro e Katsuhiro Otomo e tratto dal futuristico manga di Tezuka.

19.05.2009 - Autore: Carlito Schilirò
Ibrido perfetto tra lo \"steam punk\" alla \"Blade Runner\" (tanto caro anche ad Otomo) e la poesia condita di denuncia sociale di \"Metropolis\" (quello di Fritz Lang), \"Metropolis\" (quello di Osamu Tezuka) è senza alcun dubbio l\'evento animato dell\'anno. Ultimo regalo del genio indiscusso dei manga a distanza di 14 anni dalla sua scomparsa, \"Metropolis\" è il nuovo \"Akira\" o quantomeno nasce con il compito di offuscarne l\'immortalità nei cuori dei fan dell\'animazione giapponese.
La trama corre sulla falsariga del cult movie di Fritz Lang \"Metropolis\" datato 1926, espressamente voluto da Rintaro stesso e su quello di \"Akira\" di Otomo (suo lo script del film). La città/Stato di Metropolis è una megalopoli evoluta e robotizzata. Una facciata di pace e coesistenza tra umani e androidi, che in realtà cela un mondo diviso tra chi sta alla luce e chi è forzato all\'oscurità. Una metropoli divisa su cinque livelli, cinque livelli di separazione tra classi sociali ed essere viventi e robotici; la superficie, ricca e apparentemente perbene e i livelli sotterranei, abbandonati e dall\'aspetto malsano e poco rassicurante.
La trama illustra un complicato intreccio di avvenimenti e situazioni apparentemente non legate le une con le altre, ma che porteranno inevitabilmente ad un\'unica drammatica conclusione: due investigatori giapponesi alla disperata ricerca di un famoso scienziato pazzo criminale, la rivolta degli esseri umani contro i robot, rei di aver rimpiazzato gli uomini nel lavoro, ma in realtà semplici marionette nelle mani dei potenti che vivono in superficie. Un rapporto morboso tra un padre e un figlio adottivo. Un tentativo di golpe, contro l\'attuale Stato corrotto e segretamente manovrato da un despota assassino e infine il sogno della conquista del mondo da parte di un potente esercito fascista che ha nelle proprie mani l\'arma perfetta. Questi alcuni dei temi affrontati nel lungometraggio più atteso nella storia dell\'animazione giapponese.
Fantascienza e noir si incontrano nel migliore film d\'animazione mai uscito dalla Tezuka Production (migliore de \"L\'uccello di fuoco 2002\", già diretto da Rintaro nell\'86 e del più recente \"Jungle Taitei-The Movie\") soprattutto grazie all\'accurata caratterizzazione retrò dei personaggi (assolutamente fedeli ai disegni del manga originale di Tezuka) in netto contrasto con i fondali iperrealistici e l\'utilizzo eccezionale della Computer Graphic. Dopotutto le animazioni sono supervisionate dal papà di \"Akira\", Otomo e portano la firma del celebre studio Mad House.
Come nell\'opera originale di Fritz Lang, anche in \"Metropolis\" di Tezuka e in seguito di Rintaro, l\'automa perfetto ha le somiglianze femminili di una angelica ragazzina che ignara di tutto custodisce al suo interno il segreto per la conquista del mondo.
Sarà lei a dover decidere quali parti prendere nell\'eterna lotta fra il bene e il male; salvezza del mondo e dell\'umanità o sua unica distruttrice?
Una corsa contro il tempo, ma soprattutto alla scoperta di se stessi, la giovane Tima - androide tanto perfetto da credersi umano - si innamora e soffre come fosse di carne ed ossa.
\"Tezuka aveva espresso il desiderio di non trasporre mai il suo manga in animazione, diceva che le sue prime opere erano ormai datate e non avevano quell\'impatto e quella forza necessaria per interessare un pubblico adulto. Per quanto mi riguarda io ho sempre creduto in questo progetto e ho sempre sognato di portarlo in vita\" racconta Rintaro in una recente intervista \"ma sono sicuro che se lo potesse vedere oggi, ne sarebbe estremamente compiaciuto! Cambierebbe di certo idea\". Non pecca di troppa confidenza né di eccessiva autostima, Rintaro lo conosceva bene Tezuka; appena ventenne entra nella Tezuka Production e da subito affianca il maestro sia nella realizzazione di \"Astro Boy\" che di \"Kimba\" per gli schermi giapponesi, entrambi entrati nella storia della televisione nipponica.
In seguito dirigerà per alcuni anni gli episodi televisivi e una volta lasciato lo studio di Tezuka, verrà di nuovo chiamato da quest\'ultimo per dirigere il lungometraggio de \"L\'uccello di fuoco\". Prima di tornare alla direzione di alcune puntate degli OAV di \"Black Jack\" (sempre di Tezuka), Rintaro ha collezionato negli anni un successo dopo l\'altro, dirigendo lungometraggi che hanno sempre lasciato il segno nella storia dell\'animazione giapponese. Tra questi vi sono \"Capitan Harlock\" e \"Galaxy Express\", \"X - The Movie\" e \"Harmageddon\", senza poi scordare le numerose serie televisive tra cui l\'intramontabile \"Rocky Joe\".