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Il Tarantino d'oriente

Abbiamo incontrato il regista coreano Park Chan-Wook l'autore che lo scorso anno vinse il premio della Giuria a Cannes presentando "Old boy". Il film amato da Tarantino, sta diventando un cult in tutto il mondo

Park Chan-Wook

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano
Ho deciso di fare cinema dopo aver visto “la donna che visse due volte” di Hitchcock. Ha le idee chiare Park Chan-Wook, il 42enne regista coreano che dopo tre film di scarso successo decise di fare una trilogia sulla vendetta.

Perchè ha scelto la vendetta come tema portante dei suoi film?
Dagli antichi miti alle storie moderne la vendetta è il tema più popolare tra gli scrittori e allo stesso tempo anche il più affascinante. Se in “Sympathy for Mr Vegeance” la vendetta è qualcosa di negativo che alla fine porta solo alla rovina, in “Old boy”  invece, è forse l’unica via di salvezza.

Old boy è fedele  al manga giapponese da cui è tratto?
Ho cambiato molte cose. All’inizio quando i produttori mi hanno proposto il progetto, ho pensato che fosse già tutto pronto. I disegni come storyboard e un trattamento da completare.
Ma poi pian piano ho cominciato a cambiare molte cose e a trasformare il fumetto. Il tema della vendetta ha preso un’altra strada come del resto il film.
Una volta uscito nelle sale ho incontrato l’autore del fumetto che mi ha ringraziato molto, anche perchè il fumetto è diventato molto famoso in seguito al film.
A settembre uscirà la versione italiana del fumetto e potrete vedere voi stessi le differenze.

Lei sa che in America stanno preparando un remake di “Old boy”?
Si lo so e lo confermo. Ma io non ho nulla a che fare con questo progetto. Lo girerà Justin Lin (“Better luck tomorrow”) e il ruolo del protagonista Dae-su è stato offerto a Nicholas Cage e a Russell Crowe. La cosa importante (conclude ridendo) è che il remake non venga migliore dell’originale.

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