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Il ritmo di Diego

Ritmo nel sangue, doti innate di tanguero, Maradona sarà la star della nuova edizione di Ballando con le Stelle.

Diego Armando Maradona

12.04.2007 - Autore: Diego Anzisi
Il gol più bello della storia del calcio, lo sanno tutti, lo ha segnato lui, Diego Armando Maradona. La micidiale serpentina con cui l’asso argentino mise fuori combattimento metà squadra inglese (portiere compreso) è stata paragonata addirittura ad una serie di passi di tango. Rivedendo al replay i dribbling, i cambi di direzione e le accelerazioni del “pibe de oro” sul prato dello stadio Azteca di Città del Messico, in effetti, il paragone non sembra poi così ardito. Maradona, del resto, con le sue finte ubriacanti ha fatto ballare non solo il team inglese nei quarti di finale della Coppa del Mondo, ma una intera generazione di portieri e difensori.

Ha riscosso molto successo, tempo fa, un file video intitolato “Riscaldamento di Maradona” scaricabile dai principali programmi peer-to-peer. Nel filmato si vede Diego eseguire alcuni esercizi pre-partita, con e senza sfera di cuoio, a tempo di “Life is life” degli Opus. Da restare a bocca aperta. Maradona balla con il pallone, vedere per credere. Nella sua biografia – intitolata Yo soy el Diego- il campione conferma un episodio fino a quel giorno ritenuto leggenda. Siamo negli anni ’70: durante l’intervallo di una partita del Boca Juniors, un giovanissimo (e sconosciuto) Maradona, all’epoca raccattapalle, cominciò a palleggiare mentre le squadre che si stavano giocando la posta in palio rientravano negli spogliatoi.

Un quarto d’ora dopo i giocatori, che facevano ritorno sul terreno di gioco, ritrovarono tutto lo stadio (la “Bombonera”) a battere le mani per dare il tempo a quel ragazzino che nel frattempo si era portato al centro del campo senza mai smettere di palleggiare. Il ritmo che gli davano i tifosi, lui lo trasformava in calcio. Ogni battito di mani quel bambino lo rendeva un palleggio. E’ stata questa l’abilità di Maradona, la scintilla divina che gli ha permesso di diventare il più grande calciatore di tutti i tempi: sapeva trasformare il ritmo in calcio, riusciva a concretizzare in dribbling e parabole imprevedibili i tempi che i tifosi con cori e incitamenti gli dettavano dagli spalti gremiti. Come se la caverà con la danza il “pibe”, privato del pallone, suo naturale compagno di danza?
 

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