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Il regista Danny Boyle

Dopo essersi fatto le ossa lavorando per il teatro e la televisione, nel giro di pochi anni Danny Boyle si è affermato come uno dei più discussi autori del nuovo cinema britannico.

The Beach

12.04.2007 - Autore: Enrico Pacciani
Dopo essersi fatto le ossa lavorando per il teatro e la televisione, nel giro di pochi anni Danny Boyle si è affermato come uno dei più discussi autori del nuovo cinema britannico. Esordisce sul grande schermo con Piccoli omicidi fra amici, una black comedy in cui tre giovani cercano un quarto inquilino per il loro appartamento, e finiscono per rivelare un\'attitudine al crimine. Alla buona riuscita del film contribuisce unaffiatata squadra di collaboratori, dal produttore Andrew McDonald allo sceneggiatore John Hodge, fino al protagonista, lallora sconosciuto Ewan McGregor. Squadra che vince non cambia, lo stesso gruppo torna in gran forma con Trainspotting: adattando per il cinema un romanzo di Irvine Welsh, Danny Boyle dirige il film con uno stile pop e trasgressivo, che suscita reazioni sprezzanti da parte di molti critici. Complice una colonna sonora travolgente, che mescola il sound anni 70 di Iggy Pop e Lou Reed ai campionamenti elettronici degli Underworld, Trainspotting viene considerato come il film che meglio rappresenta i gusti della \'MTV generation\' (il che, a seconda dei punti di vista, appare come un immenso pregio o come un irremediabile difetto). Dopo essersi impegnato, insieme allamico Andrew McDonald, nel ruolo di produttore esecutivo per Twin Town di Kevin Allen, Boyle torna dietro la macchina da presa per dirigere Una vita esagerata, girato negli USA e interpretato dal solito Ewan McGregor. La protagonista femminile è Cameron Diaz, qui nei panni di unirresistibile ereditiera. Il film, scritto dal fidato John Hodge, rende omaggio al glorioso genere della screwball comedy, affermatosi negli anni 30 con pellicole indimenticabili come Accadde una notte di Frank Capra. Ma questa rivisitazione del mito hollywoodiano, pur rappresentando una svolta interessante nella carriera di Boyle, non incontra un particolare successo di pubblico. Per la sua opera successiva, The Beach, Boyle punta allora sulla popolarità di Leonardo Di Caprio, reduce dal colossale successo di \"Titanic\". Laccoppiata appare promettente, e una moltitudine di spettatori segue la nuova impresa del regista britannico aspettandosi un cult istantaneo, un film-evento allaltezza di Trainspotting. Lastuto progetto produttivo, però, finisce per accontentare solo i fan più sfegatati del divo Leo. Al suo quarto film, Boyle deve confrontarsi col rischio che la celebrità conquistata vertiginosamente finisca per dissolversi con altrettanta rapidità. Il timore di essere ricordato come un regista sopravvalutato non sembra però averlo scoraggiato, tanto che al momento Boyle è impegnato in quattro progetti differenti, compresa una bizzarra commedia fantascientifica con Kenneth Branagh e Courtney Cox.  
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