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Il programma "Ulisse"
Il programma "Ulisse" è una sorta di omaggio agli esploratori. Ma a quale pubblico è indirizzato?

12.04.2007 - Autore: Teresa Manuela Plati
Attualmente conduce il sabato sera, alle 20.30, su Raitre \"Ulisse\". Qual è, secondo lei, la tipologia di pubblico che segue i suoi programmi e trova che sia cambiata nel corso degli anni?
A.A.:\"Il pubblico, fondamentalmente, è un pubblico trasversale di tutte le età, uomini e donne che tra le varie cose che possono avere in comune ne hanno una in particolare: la curiosità.
Il nostro è un pubblico attivo che ama decidere, muoversi, vuole essere informato, si pone delle domande e che come tale non si adagia su degli show di intrattenimento, formula molto diversa da quella che è propria del nostro programma.\"
Il titolo Ulisse è una sorta di tributo agli esploratori che hanno fatto la nostra storia. Qual è la figura tra quelli trattati che lha incuriosita di più e perché?
A.A.:\"Ognuno ha la sua storia però e ce ne sono molti uno che mi ha particolarmente affascinato è stato proprio Cristoforo Colombo e non tanto perché ha scoperto. Lui è stato veramente uno di quegli esploratori che è partito verso lignoto sulla base di alcuni calcoli, sapendo che la terra è tonda ma soprattutto fidandosi della propria capacità di grande navigatore, sulle proprie conoscenze ed esperienze. Colombo, infatti, prima di partire è stato a lungo un comandante capitano di navi che andavano lungo la costa dellAfrica, del Mediterraneo acquisendo così una straordinaria competenza sui venti, sui tipi di mare, sulle stelle. Le faccio un esempio, quando è partito, per arrivare poi allisola di San Salvador, lavvistamento della costa è avvenuto di notte: una striscia chiara che probabilmente era la spiaggia più due promontori scuri, molto vicini. Lidea, dopo tutti quei giorni di mare, è stata lo sbarco immediato. Lui, invece, un po come ha fatto Ulisse con il canto delle sirene, ha resistito alla tentazione e ha aspettato il giorno dopo facendo bene! Noi siamo stati lì a girare e, ancora oggi, intorno allisola cè una specie di barriera corallina, o meglio una corona di coralli che allora era sconosciuta a livello di navigazione europea. Di coralli, infatti, ce nerano di noti solo nel Mar Rosso dominio degli arabi.
Per cui, a quel tempo, in realtà un navigatore europeo non aveva mai visto i coralli e quindi Colombo non fidandosi fece la cosa migliore. Se avesse continuato sarebbero probabilmente affondati!
Aspettando invece la mattina li ha visti, li ha circumnavigati e ha trovato un passaggio in quella corona che gli ha permesso il famoso sbarco.
Detto ciò, delle figure di questi esploratori da Colombo, a Ulisse (anche se immaginario), a Livistong amo la sfida allignoto fatta in modo razionale: personalmente trovo che la creatività, lintelligenza delluomo basata su culture, usanze a volte molto diverse può sconfiggere lignoto. Questo sta alla base della nostra evoluzione e lo trovo di una forza, di una bellezza, di una ricchezza enorme.\"