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Il profilo di Paz - 2° parte

Il profilo di Paz - 2° parte

12.04.2007 - Autore: Giovanni Scalambra
Nel 1984 lascia Bologna per ritirarsi a Montepulciano, in Toscana, dove realizza Zanardi e Pompeo, due tra le sue storie a fumetti più conosciute e amate. Eccessivo e straripante nella vita artistica così come in quella reale, Paz muore quattro anni più tardi stroncato dalla droga. E proprio in Pompeo, forse il suo lavoro più sofferto e autobiografico, la dipendenza da stupefacenti diventa unallucinazione bidimensionale dolorosa, un male che sincolla al volto del protagonista tossicodipendente e accentua il senso di disagio di una generazione disperata e cinica. La stessa rabbia sotterranea diventa protagonista indiscussa di Zanardi, serie incentrata sulle imprese al limite di tre ragazzi arroganti e ribelli, lo spietato Zanardi, il belloccio Colasanti e lo sfigato Petrilli, studenti per caso sempre intenti ad organizzare scherzi atroci e crudeli beffandosi delle convenzioni e delle regole. Unopera che fotografa in modo spietato i modelli comportamentali giovanili dei primi Anni Ottanta, realizzata con uno stile ancora inimitato che mescola con incredibile lucidità attimi grotteschi e drammatici, demenziale e pop art, indimenticabile grazie ad un protagonista, Zanardi. Paz ha illuminato la nona arte per poco più di dieci anni, ma la sua sconvolgente rivoluzione, il suo spasmodico scontro di opposti ha spalancato al medium fumetto potenzialità espressive sino a quel momento impensabili.
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