IL PADRINO PARTE TERZA

Terza parte, e terzo cambiamento di registro. Niente più flashback,niente più diversi stili di fotografia, niente storia che si frammenta su vari personaggi. Stavolta chi viene raccontato è Michael ed il suo calvario personale, fatto di sangue e di rimorsi. Coppola torna a dirigere il solito cast di grandi attori (a parte la figlia Sofia, che allultimo momento ha preso il posto di Winona Ryder), e ci regala una conclusione della saga assolutamente degna dei precedenti capolavori. Girato su commissione, in mezzo a mille problemi e defezioni, per far fronte ai debiti accumulati; scritto, si dice, in sole quattro settimane insieme al fido Mario Puzo; questa la genesi della terza puntata della saga dei Corleone; a differenza delle precedenti, stavolta Coppola sceglie di incentrare tutta la vicenda sulle spalle del protagonista Michael, ormai vecchio, stanco, e soprattutto pentito dei propri crimini. La struttura narrativa diventa perciò molto simile a quella di una tragedia greca, e limpianto visivo barocco e ridondante non fa che sottolineare il senso di decadenza che pervade lintera pellicola. Anche se pieno di difetti, anche se sbilanciato ed improbabile in molti raccordi narrativi, Il Padrino Parte III possiede una forza tragica sconosciuta agli altri due film: merito sicuramente di Al Pacino, secondo noi alla prestazione più sofferta e matura della sua carriera più recente. Tutto il finale poi, in un crescendo di melodramma e violenza, porta evidentemente la firma del grande cinema di Coppola, capace di essere grande regista anche quando deve lavorare su un progetto che credeva finito. La regia è infatti elegante e suadente, e la fotografia del sempre grande Willis si impregna di toni caldi e scuri, a sottolineare il fatto che la storia non è più quella grandiosa e sofferta di una famiglia mafiosa, ma si è trasformata nel dramma familiare e personale di un solo uomo.   Per visionare le valutazioni tecniche del dvd cliccare di seguito.