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Il grande telespettatore

Mentre vip e presunti simili si fanno la guerra in tv e sui giornali, il pubblico televisivo del nuovo millennio si fa sempre più consapevole delle meccaniche che regolano il patinato mondo dello spettacolo.

Sergio Muniz

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
I tempi che corrono sono certamente difficili per il telespettatore medio. In tv imperversano litigi fra tronisti, turpiloquio da reality e cronache -minuto per minuto- di matrimoni vip andati in rovina.   I giornali approfondiscono la solita minestra importata dal piccolo schermo e, in certi casi, moglie e marito alternano le proprie testimonianze a puntate, settimana per settimana. E’ il caso, per esempio, della tiritera Carrisi-Lecciso, che non solo inizia ad annoiarci, ma paradossalmente sta “rinverdendo” i servizi quotidiani -da “Verissimo” a “Striscia”- di molti programmi di news e approfondimento.   Il primo pomeriggio, poi, è un trionfo di opinionisti fai-da-te che si cimentano a distruggere o celelebrare i nuovi Costantino di turno, quasi come a dire “se ti metti in piazza abbiamo tutto il diritto di giudicarti”. Il problema è che il pubblico da casa è sostanzialmente annoiato da tutti questi conflitti, e cerca distensione, leggerezza, guardando più volentieri programmi come “Cronache Marziane”, “Le Iene” o “Mai dire GF e figli”, che ci regalano il privilegio e l’intelligenza di un paio d’ore di demistificazione e ironia, senza prendere troppo sul serio quello che la tv propina ogni giorno.   E la vittoria di Muniz a “L’isola dei famosi”? Non è forse un premio all’uomo che ha superato il completo isolamento, ma che soprattutto è rimasto sorridente, quasi come se non avesse conosciuto la corruzione del “branco” che prepara strategie?   E che dire del “quasi certo” vincitore del “Grande Fratello”, Jonathan, simbolo domestico dell’apertura mentale e del pacifismo, condito con un pizzico di femminilità?   Vero è, tra l’altro, che lo stereotipo dell’effemminato ultimamente trova largo consenso in televisione, da Signorini a Canino, da Platinette a Busi (Malgioglio fuori gara per eccesso di zelo e nostalgia..).   Insomma, il telespettatore prende sempre meno per oro colato quello che la tv propone, scegliendo programmi più ironici e intelligenti. Forse gli autori dei vari contenitori dovrebbero capire che il vero GF, l’occhio che guarda senza essere guardato, è il pubblico televisivo, ovvero il “GT”, il Grande Telespettatore, supremo giudice per nulla ingenuo e decisamente più esigente che in passato.
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