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Il grande Jack
A 66 anni è l'attore che ha collezionato più nomination di qualsiasi altro performer vivente, vinto 3 Oscar e, in attesa del quarto, continua a stupirci con il suo sguardo bizzarro e mai scontato.

12.04.2007 - Autore: Claudia Panichi
Quando a 17 anni il giovane Jack Nicholson si trasferì a Los Angeles per tentare fortuna, Hollywood era nel pieno del suo splendore e lallora studente di Neptune, nel New Jersey, sentì che lì avrebbe preso forma il suo futuro.
E proprio nel reparto cartoon della Metro Goldwyn-Mayer che il già eclettico e istrionico Jack trova il suo primo impiego.
Lavorava nel reparto animazione, e ha raccontato che cercò lavoro lì proprio per riuscire a vedere dei bei film e sbirciare con astuzia tra le produzioni cinematografiche.
Nel frattempo si iscrive a un corso di arte drammatica di Jeff Corey e segue le lezioni di Martin Laudau.
A scuola fa amicizia con Roger Corman e Dennis Hopper, fino ad esordire sul grande schermo agli inizi degli anni 60 nella Piccola Bottega degli Orrori, e in seguito prendendo parte a film horror.
Ma il grande Jack esplode sugli schermi di tutto il mondo grazie allavvocato alcolizzato e tossicodipendente del cult movie di Dennis Hopper Easy Rider. Questo personaggio lo impone allattenzione del pubblico e della critica, tanto da valergli la prima delle innumerevoli nomination allOscar.
Amante delle tinte forti, sguardo fulminante e un carisma a volte eccessivo, Nicholson da quel momento si calerà spesso nei panni dellantieroe e sarà destinato a ricoprire uninfinita serie di ruoli indimenticabili.
La sua abilità da giullare e funambolo, la sapiente mescolanza di impegno e melodramma lo marcano in modo indelebile e lo rendono inimitabile nel suo genere.
E passato circa mezzo secolo dal suo esordio, e da un quarto vive sempre nella stessa casa di Mulholland Drive, coi suoi quadri di Picasso e Magritte.
Gira i suoi film nei giorni in cui i Lakers, i cestisti di Los Angeles, non sono in campo con partite importanti. Gioca a golf con lex presidente Bill Clinton e la sua vita rimane rigorosamente privata.
Per Stanley Kubrick, che laveva diretto in Shining, era un artista di grandissima intelligenza. Per Hollywood e il mondo intero è semplicemente il grande Jack, lattore che ha collezionato tre Oscar e più nomination di qualsiasi altro performer vivente.
Ha da poco vinto la sesta statuetta come migliore attore al Golden Globe con il personaggio di Warren Schmidt, il pensionato delle assicurazioni che ha trasformato il folle Jack in un uomo qualunque, ed ora a 66 anni è pronto per aggiudicarsi il suo quarto Oscar il 23 marzo, dopo soli 4 anni dallultimo, guadagnato grazie al ruolo del bisbetico Melvin Udall di Qualcosa è cambiato.
Talento geniale, è impossibile non ricordarsi il suo sguardo folle in Shining, i suoi occhi luciferini ne Le streghe di Eastwick o il ghigno malefico del Jocker di Batman. Ma sarà altresì impossibile dimenticare il suo Warren Schmidt, con le sue ridicole vestaglie, diversi chili di troppo e un intenso sense of humor.
Qualsiasi sia il verdetto dellAcademy Awards, il signor Nicholson uscirà sempre come vincitore e già ci ha assicurato che, nonostante lavvicinarsi delletà pensionabile, continuerà a stupirci attraverso i suoi curiosi e mai ordinari personaggi.