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I serial del giovedì

Per tutti gli appassionati di serie televisive, coloro che quando finisce il telefilm preferito, vorrebbero vederne subito un altro, e poi un altro ancora, Tele+ bianco ha trovato una soluzione: una serata tutta dedicata ai telefilm, ogni giovedì dalle 20.30 alle 23.30.

serata Telepiù

15.10.2001 - Autore: Laura Pinzauti
Per tutti gli appassionati di serie televisive - coloro che quando finisce il telefilm preferito, vorrebbero vederne subito un altro e poi un altro ancora - Tele+ bianco ha trovato una soluzione: una serata tutta dedicata ai telefilm, ogni giovedì dalle 20.30 alle 23.30. Sinizia con una commedia brillante, \"Will & Grace\": due amici che dividono un appartamento, talmente intimi che potrebbero sembrare una coppia a tutti gli effetti, ma invece lei è eterosessuale e lui gay. Will è un avvocato in carriera molto pignolo e ordinato, mentre Grace è una stilista ordinatissima nel lavoro, ma disordinatissima nella vita sentimentale. Le risate sono assicurate. Alle 21 si prosegue con due detective newyorkesi alle prese con le loro indagini sui crimini a sfondo sessuale. La serie si chiama \"Law and order Special Victim Unit\" ed è uno spin off (una costola), di \"Law and order\", la serie processuale-poliziesca in onda su Raidue dal lunedì al venerdì alle 19. Alle 21.45 abbiamo ancora a che fare con i crimini irrisolti ma questa volte le indagini vengono svolte in un solo modo \"dal basso\". Infatti, questo gruppo di investigatori fa partire le indagini dalla scena del crimine attraverso autopsie particolareggiate e le analisi chimiche al microscopio. La serie si chiama \"C.S.I.\"(Crime Scene Investigation) ed è prodotta da Jerry Bruckheimer, lo stesso dei film \"Pearl Harbour\", \"Armageddon\", \"The Rock\" e \"Con Air\". Infine alle 22.45 vediamo il crimine dallaltra parte della barricata, quella dei fuorilegge. Si tratta della quarta serie di \"Oz\", il telefilm prodotto da Barry Levinson, che mostra tutti gli aspetti della vita in un penitenziario: lintolleranza, la malattia, il rapporto con le famiglie dei detenuti, lincubo della pena di morte.
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