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I "medici in prima linea" danno il saluto finale

E.R. chiude i battenti dopo quindici stagioni che hanno fatto la storia del medical in Tv

E. R. season finale

19.06.2009 - Autore: Silvia Buffo
Anche su Rai Due “E.R. - Medici in prima linea” saluta per sempre il piccolo schermo. La longeva serie tv di ben 331 episodi, si chiude con la sua quindicesima e ultima  stagione, trasmessa sulla seconda rete a partire dallo scorso aprile con pochissimi mesi di ritardo rispetto agli Stati Uniti. Lo storico telefilm, che ha coinvolto milioni di spettatori da ogni parte del mondo, merita più che una riflessione sui suoi traguardi. “E.R.”, ideata nel lontano 94 da Michael Crichton e prodotta dalla Warner Bros e dalla Amblin Television per la rete televisiva americana NBC, si guadagna 22 Emmy Awards e la sua popolarità nel 96, solo dopo due anni dall’esordio in USA, si estende anche all’Italia.

E chi avrebbe immaginato che una semplice ambientazione in pronto soccorso ( “E.R.” è acronimo di Emergency Room) si sarebbe evoluta in uno dei più grandi ritratti della sanità americana. Dall’intento di una suspense immediata che caratterizzava il progetto iniziale, legata appunto a vicende circoscritte al pronto soccorso di pazienti in difficoltà, l’ambientazione si estende negli anni all’intero ospedale, un policlinico universitario di Chicago, il County General Hospital, e a tutte le problematiche connesse. Il merito dei nostri medici in prima linea è, infatti, quello di aver affrontato in modo più che esauriente gli aspetti più svariati e le molte contraddizioni del sistema sanitario americano, talvolta soffermandosi su temi scomodi, dalla sieropositività all’omosessualità, dalla delicata situazione del Darfur alla guerra in Iraq.

Un grande lavoro ha contraddistinto “E.R”, in primo luogo la costante ricerca di verosimiglianza che ha rivoluzionato il medical drama, non dando mai l’impressione di vicende artefatte e fuori dalla realtà e non è cosa facile se si tratta di malattie, patologie e situazioni estreme non lavorare di fantasia. Ciò ha inciso maggiormente sulla sensibilità e ha suscitato fortissima partecipazione nel pubblico. Ma  in questo senso, il merito va anche a grandi attori, come James Woods, Sally Fields, Ewan McGregor, Julie Delpy, Danny Glover, Susan Sarandon e Stanley Tucci, che senza minima esitazione hanno offerto il loro contributo al telefilm. E, se volessimo soffermarci su curiosità più frivole, in più di qualche caso stare con i medici in prima linea ha creato delle star, ne sa qualcosa George Clooney che ha fatto di “E.R.”  un vero e proprio trampolino di lancio.

Negli ultimi due mesi abbiamo assistito agli ultimi 22 episodi, a partire dallo scorso 3 aprile quando RaiDue trasmetteva in continuità l’episodio conclusivo della stagione 14, seguito dal primo episodio della stagione 15. I doppi episodi, che vedono alcuni tra i vecchi volti come Anthony Edwards, Noah Wyle, Julianna Margulies, Eriq LaSalle con ancora l’affiscinante George Clooney e la brava Susan Sarandon, hanno fatto compagnia all’appassionato pubblico della serie fino all’atteso doppio episodio di metà giugno, dal titolo originale “And in the End”. “E.R.” chiude i suoi quindici anni di avventure con questo episodio di due ore in cui vediamo Gates prendersi cura di un  teenager in stato di avvelenamento da alcool, sempre in coerenza con gli attuali problemi sociali;  assistiamo anche al ritorno di vecchi per l'inaugurazione di una struttura ospedaliera per i più bisognosi, mentre Sam riceve un regalo speciale per il suo compleanno e Carter lavora con un nuovo internista per salvare una donna che sta partorendo due gemelli. Episodio di certo  appassionante ma più dei precedenti poiché è il più atteso e l’ultimo di una serie storica che compie 15 anni e si chiude in grande stile. E non c’è da meravigliarsi se dopo 15 stagioni e 331 episodi medici e pazienti siano molto più che familiari al grande pubblico.

Appuntamento imperdibile in prima serata venerdì 19 giugno su Raidue.

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