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I love Italy
"I Love Italy" può considerarsi un esperimento riuscito, molto più documentario che telenovelas (a guardare queste prime puntate n.d.r.) anche se, per dare un giudizio più esaustivo sul programma, sarà necessario attendere le prossime puntate.

19.05.2009 - Autore: Roberto Denaro
Si è conclusa I love Italy, esperimento televisivo in nove puntate andato in onda su Tele + Nero dal 19 al 30 giugno, sempre alle 20.25. Per chi si fosse perso il nostro primo articolo ricapitoliamo la vicenda: Vincenzo, Maria, Nino, Tony, Ylenia e Lawall, cinque italiani d\'america e un\'italiana \"d\'adozione\", partono per un viaggio organizzato in Italia. Arrivano a Milano e poi via a Venezia, la città darte per eccellenza, Firenze, un giro per i vicoli di Napoli, ed infine giungono a Roma, la Capitale, ultima tappa dellitalico cammino prima del malinconico ritorno a casa. Con occhio divertito e partecipe, \"I love Italy\" segue tutte le tappe di questo tour italiano. Metà documentario e metà soap opera, la striscia serale di Tele+ Nero ha sicuramente reso un ottimo servizio a tutti coloro che desideravano rivedere, rimanendo nella comodità della propria casa, i luoghi più celebri, i posti più belli della nostra penisola, rivisitati grazie agli occhi e le gambe dei sei protagonisti. Una simpatica voce fuori campo introduce e chiude con un breve commento ogni puntata, che per il resto è caratterizzata, oltre che dal continuo girovagare dei nostri per le città dello Stivale, anche dai commenti e le riflessioni dei sei viaggiatori, che trovano il modo di comunicarci i loro stati danimo, riflessioni maturate nel corso della vita di gruppo, per passare poi ad un approfondita analisi sullevoluzione dei propri sentimenti . Tra i meriti della sapiente regia di Vari e Bocola, lutilizzo di tecniche di ripresa particolari, quali il rallenty, limmagine accelerata ed il frequente ricorso alla steady cam. Tappa obbligata per tutti, il ritorno dai propri cari: questo perché va bene la parte squisitamente documentarista ma, per rendere ancora più appassionante la vicenda agli occhi del telespettatore italiano medio, non poteva mancare il solito incredibile stuolo di nonni, fratellini, amici dinfanzia, che con il loro carico di lacrime ed emozioni, specialmente nel momento dei \'drammatici\' saluti, a conti fatti, rendono I love Italy in tutto e per tutto simile ad una qualsiasi telenovelas nostrana. Ultima tappa del peregrinare dei 6 non poteva che essere la città eterna: nella Roma doggi Anthony, Ylenia, Alfonso e gli altri consumano le ultime emozioni nella amata Italia, mentre il nostro poeta, Antonio detto Nino Del Duca, trovava anche il tempo per dedicare una splendida poesia ai compagni di viaggio, nel corso di un ultima cena dal forte impatto emotivo (Lawall scoppiava anche a piangere al momento dei saluti finali, mentre Ylenia confessava il suo desiderio di tornare presto in Italia, questa volta per viverci però!). Per concludere citiamo il pensiero di Alfonso Sciortino, sarto dorigine siciliana che, saggiamente ed anche un po amaramente, commentava: Yes, I love Italy but America is my country Spiegando poi che con queste parole intendeva affermare il concetto, probabilmente condiviso da molti altri compagni davventura (non certo però da Anthony e Ylenia n.d.r.), che allItalia si pensa con affetto ma che, se non ci fosse stata lAmerica, la vita sarebbe stata sicuramente per tutti più difficile e, forse, di \'love\' ce ne sarebbe stato molto meno.