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I GRANDI SERIAL-THRILLER SECONDO FILM.IT

Ecco la classifica di quelle che secondo noi sono state le migliori pellicole riguardanti uno specifico genere cinematografico.

sequel

23.10.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Pubblichiamo ora, come è nostra consuetudine, la classifica di quelle che secondo noi sono state le migliori pellicole riguardanti uno specifico genere cinematografico; in questo caso trattiamo il poliziesco in cui compare la figura tutta contemporanea (ma forse neppure tanto...) del serial-killer.   1 - MANHUNTER FRAMMENTI DI UN OMICIDIO di Michael Mann; con William Petersen, Tom Noonan, Brian Cox, Joan Allen, Kim Griest, Dennis Farina. Atmosfere al neon, luci sempre raggelate, musiche psichedeliche per il più bel thriller degli anni 80, tratto dal secondo romanzo di Harris. Piccolo, grande capolavoro dellallora non ancora conosciuto Michael Mann, il film è stato il primo a proporre sugli schermi il personaggio di Hannibal The Cannibal Lecter. Il detective Will Graham deve riuscire a prendere il maniaco omicida soprannominato Dragone Rosso (in italiano Denti di fata...), che nei giorni di luna piena stermina intere famiglie: per farlo però deve imparare a pensare come lui, mettendo a rischio la propria sanità mentale. Opera rarefatta, quasi concettuale, secondo la migliore concezione del suo autore, il film rappresenta la prima collaborazione tra Mann e il nostro grande Dante Spinotti. Il protagonista è il bravissimo William Petersen, che ha interpretato laltro grande thriller incompreso di quel periodo, il bellissimo Vivere e Morire a Los Angeles di Friedkin. Di Manhunter arriverà nei prossimi mesi un remake diretto da Brett Ratner. Mah...   2 - SEVEN (id., 1995) di David Fincher; con Brad Pitt, Morgan Freeman, Gwyneth Paltrow, Kevin Spacey, Lee Ermey. In una città senza nome, nel giro di una settimana senza tempo, un maniaco uccide le sue vittime in modo atroce, seguendo lo schema dei sette peccati capitali. A braccarlo la coppia Pitt-Freeman. Già i titoli di testa, delirio assoluto, ci fanno capire che non siamo di fronte al solito prodotto commerciale. Ed infatti Fincher ci propone unopera visivamente preziosa, soprattutto grazie allincredibile fotografia di Darius Khondji, il quale sgrana ed accentua talmente i contrasti tra luce d ombra che in alcuni momenti sembra di assistere ad un film in bianco e nero. Opera totalmente pessimista, oseremmo dire nichilista, ha disorientato la critica mondiale, che lo ha acclamato o distrutto senza mezzi termini. Per noi Seven è grande cinema.   3 -PSYCO (Psycho,1960) di Alfred Hitchcock; con Anthony Perkins, Janet Leigh, Martin Balsam Ovviamente, il capolavoro di Hitchcock non poteva mancare nella nostra classifica. Epigono di tutti i film sui serial-killers, il film è stato il più grosso successo commerciale del maestro del brivido. A dire il vero, a nostro avviso qui il maestro concede molto alla sua vena istrionica, regalandoci una regia talmente sopra le righe da diventare a tratti puro esercizio virtuosistico. Norman Bates è ormai una delle figure più importanti dellimmaginario collettivo legato al cinema, e la scura sagoma della casa che si staglia dietro il motel è il simbolo delle paure di unintera generazione di cinefili. Che altro si può dire su Psyco? Posiamo soltanto ricordarne il bello, divertente (e divertito) omaggio che gli ha reso Gus Van Sant nel1998, dirigendone un remake pressoché identico, in ogni inquadratura...   4 -IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI (Silence of the Lambs, 1991) di Jonathan Demme; con Jodie Foster, Anthony Hopkins, Scott Glenn. Uno dei pochi, veri cult-movie dello scorso decennio. Premiato con i 5 premi Oscar più importanti, il film di Demme è stato lopera che ha fatto sconfinare un genere come il thriller nellhorror. Le atmosfere malate ed il senso di cupa angoscia che pervade buona parte dellopera hanno comunque riscritto la grammatica filmica del suddetto filone cinematografico. Più che la vicenda vera e propria delle avventure del pazzo Buffalo Bill, che rapisce ragazze in carne e poi le scuoia, rimarranno impressi nellimmaginazione degli spettatori gli interminabili, stupendi duetti tra Sir Hopkins e Jodie Foster. Hannibal, il seguito diretto questanno da Ridley Scott, non è stato purtroppo allaltezza del primo episodio.