E’ bastato un corto di un minuto e mezzo a farli tornare sotto i riflettori. Non che avessero perso popolarità, ma dopo l’ondata di successo dell’anno scorso sarebbe anche stato logico aspettarsi un anno più in sordina. Nel 2007 infatti abbiamo assistito all’ennesima esplosione della febbre Simpson, merito di traguardi storici come la messa in onda del quattrocentesimo episodio e soprattutto la celebrazione del ventesimo compleanno, culminata con l’uscita nelle sale del loro primo lungometraggio "The Simpson Movie", campione di incassi con più di 500 milioni di dollari. A questo possiamo sommare un numero incredibile di premi accumulati, tra cui un Golden Globe e 23 Emmy Awards (l’ultimo giusto qualche giorno fa), e un altro numero altrettanto cospicuo di record e riconoscimenti. Serie più longeva in assoluto; cartone animato con maggiore presenza di guest star famose; una stella sulla Hollywood Walk of Fame… l’elenco è davvero interminabile.
Tutto ciò però non sembra proprio aver placato lo spirito creativo di Matt Groening e company che spinti dai milioni di fan e da un budget ormai sconfinato hanno già cominciato a sfornare puntate per gli anni a venire. E, nel tempo libero, si divertono anche ad intervenire sulle vicende attuali che interessano il paese. L’ultima trovata non poteva che essere un flash sulle prossime elezioni presidenziali. Nel corto, che ha fatto il giro della rete, Homer si reca al seggio per esprimere il proprio voto. L’obesità lo costringe a votare nella cabina riservata ai disabili ed è qui che entra in conflitto con la macchina del voto elettronico e con tutto il sistema elettorale americano mentre cerca di schierarsi con Barack Obama: per alcuni uno sketch satirico, per altri un piccolo spot a favore del candidato democratico.
Fatto sta che il video ha toccato ancora una volta l’opinione pubblica, a dimostrazione del profondo radicamento che questo cartoon ha raggiunto nella società. Infatti, più che nel business e nei premi, la forza di questa strana famiglia risiede nella straordinaria capacità di rappresentare in maniera sempre viva e attuale l’America, il suo popolo e le contraddizioni del suo progresso, tanto da diventarne a tutti gli effetti parte integrante, soggetto pensante e grottesca coscienza critica.
Possono passare più di venti anni ma "I Simpson" riescono ancora ad occupare le scene e a colorare il mondo con quella satirica e insolente sfumatura di giallo. Non a torto il Times l’ha definita la serie più importante del secolo.

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Groening colpisce ancora
L'ultima trovata di Matt Groening è un piccolo cortometraggio sulle prossime elezioni americane.

19.05.2009 - Autore: Francesco Vendola




