Un pò di tempo fa, il mio amico Giacomo, scherzando sull'ossessione dei medical in tutte le salse, mi aveva detto di voler girare una parodia di questa moda e intitolarla Grey's Anatomy with Guns. Vorrei dire a quell'amico che è troppo tardi perchè dal 7 giugno alle 21:55 su FoxLife debutta Combat Hospital, ennesima variazione sul tema che con il suo titolo diabolico, sega le gambe ad ogni tentativo spiritoso di contraffazione.
Se il titolo non bastasse, ci penserà il trailer ad entusiasmare o deprimere per sempre il mio amico. Ne sono sicura: la scena del chirurgo che durante una delicata operazione chiede a tutti di rimanere immobili per sfoderare la pistola e sparare ad un serpentone avrebbe voluto scriverla lui.
A parte questi imprevedibili crolli, forse considerati dagli sceneggiatori come momenti di necessaria evasione dagli orrori della guerra, la serie avanza come Tarzan, mollando un dejavu per aggrapparsi ad un altro senza nessun coraggio.
"Niente mi ha preparato a questo posto", dice ad un certo punto la nuova arrivata. Ma è solo perchè non ha guardato la tv.
Mai visto MASH? No? E Off The Map? E la parentesi africana di John Carter-Noah Wyle in ER?
Questa volta siamo in un ospedale da campo a Kandahar, anno di grazia 2006. Qui opera l'unità medica della Nato, Role 3, guidata dal colonnello-chirurgo Xavier Marks (Elias Koteas, Shutter Island) e composta dal maggiore-chirurgo Rebecca Gordon (Michelle Borth, Hawaii Five-0), dal capitano-medico Bobby Trang (Terry Chen, A-Team) e dall’unico civile, il neurochirurgo inglese Simon Hill (Luke Mably, The Gates).
Il contesto è fisicamente e psicologicamente estremo, si lavora senza il supporto del progresso scientifico e i palinsesti estivi non guardano in faccia nessuno.
Spettatore avvisato...


NOTIZIE
Grey's Anatomy with guns
Su FoxLife debutta Combat Hospital, ennesima variazione sul genere medical ambientata in Afghanistan

07.06.2012 - Autore: Ludovica Sanfelice