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Gomorra 2 al via su Sky. Sollima: "Vi presentiamo l'inferno fuori da Scampia"

La seconda stagione della serie cult andrà in onda ogni martedì alle 21.10 

Gomorra 2

Gomorra 2

10.05.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Un anno fa, nel giro di cinque minuti, assistevamo a una corsa in macchina sulle note dell'hip-hop del cantanapoli. Qualcuno appiccava un incendio all'interno di un appartamento, qualcun altro entrava in un bar in pieno giorno armato di mitra e usciva lanciando una granata. Bastavano cinque minuti per rimanere piacevolmente sconvolti da Gomorra in quanto a spettacolo, coraggio e adrenalina. Qualità all'epoca rare nella nostra industria dello spettacolo. Un anno dopo la seconda stagione della serie curata da Stefano Sollima debutta contemporaneamente in Italia e negli altri Paesi europei in cui opera Sky - Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria - per una platea potenziale di oltre 21 milioni di famiglie abbonate.  

Niente bombe questa volta. I primi dieci minuti della seconda stagione sembrano usciti dal miglior cinema di Michael Mann: tutto in notturna, con la macchina a mano che segue i protagonisti di spalle mentre preparano e compiono un colpo. "Michael Mann l'ho conosciuto a Los Angeles di recente -  ci racconta Stefano Sollima  - E' stato un privilegio. Però non pensare che prima di girare una sparatoria mi vado a rivedere Heat - La sfida. Rielaboro certamente immagini che mi hanno colpito e di cui mi sono nutrito ma non in materia così diretta".



Sei stato il pioniere del ritorno del "Genere" in Italia: al cinema con ACAB e Suburra e in TV con Romanzo Criminale e Gomorra. Oggi quei prodotti vengono esportati anche più dei nostri film d'autore. Come sei arrivato ai primi ciak di quei prodotti? Sentivi all'epoca un fuoco tra gli artisti italiani, come se ci fosse una rivoluzione in corso per riportare in vita il genere?
Assolutamente no. Nessun fuoco, questa è la triste verità. Ero io che bruciavo dentro nel vedere che quei film non c'erano più. Mi sembrava una cosa impensabile che si fosse deciso all'improvviso di schiacciarci semplicemente su commedie o film d'autore, dimenticando un'ambizione che aveva reso grande il nostro cinema. Quindi ero sicuro che con il genere saremmo tornati tra i protagonisti della scena internazionale.

A Gomorra sei regista e showrunner, quando oggi parliamo con i produttori dei film Marvel, loro non fanno mistero di avere piani a lungo termine per quelle saghe. Riescono a parlare di film che usciranno nel 2020 o perfino tra sette anni. Questo criterio si applica anche alla tua serie?
A me personalmente no. Se facendo la prima stagione mi fossi posto il problema di fare la serie fino al 2020, probabilmente Donna Imma sarebbe ancora viva. Io credo che la televisione debba essere un evento. Non bisogna ripetere una formula che ha avuto successo, ma cercare invece qualcosa di raro. Certe cose funzionano quando le approcci senza cercare le cause del successo che hai avuto la prima volta. Quindi per darti una risposta diretta, credo che ogni stagione dovrebbe essere l'ultima.



Quanto le regole dei sequel si applicano a questa seconda stagione di Gomorra? Di solito i seguiti fanno le cose più in grande, ricaricando al doppio la narrazione e spettacolo...
Sostanzialmente non ci siamo posti il problema di fare una cosa più spettacolare o avvincente. Quello che abbiamo fatto è stato ampliare lo sguardo: questa serie è molto più complessa di un'unica storia con dei personaggi. E' la sensazione di un mondo. Abbiamo dunque cercato di raccontare quelle parti del mondo che non avevamo raccontato nella prima stagione. Adesso il mondo di Gomorra esce dai propri confini naturali. Ora siamo anche fuori da Scampia.

La prima stagione era declinata in tre regni: quello di Savastano, della moglie Imma e del figlio Genny. Senza rivelare alcuno spoiler, qual è l'arco narrativo questa volta?
Lì raccontavamo un crollo del regno, qui è il percorso inverso: la riconquista di un potere perduto, e allo stesso tempo una guerra in corso combattuta da coloro che vogliono sottrarre quel potere a chi vuole riprenderselo. La cosa che mi ha dato più gioia di questa stagione è che non abbiamo dovuto pensare al taglio del racconto e all'approccio visivo, già trovati lo scorso anno. Questa volta avevamo molta più autonomia e all'interno della troupe vedevamo le cose allo stesso modo.



House of Cards mostra un Kevin Spacey spietato che cerca costantemente la complicità del pubblico. Il vostro protagonista invece è un demone che trova il pubblico senza doversi rivolgere a lui guardando direttamente in macchina...
Sai, io credo che il problema della serialità è che spesso tu sei costretto a far percorrere al personaggio la stessa storia più o meno all'infinito. In questo caso il tipo di narrazione di Gomorra nega il passato continuamente. Questa non è una cosa che accade solo con Ciro, ma anche con Genny. La loro storia la conosciamo ma quello che sono oggi è diverso. Non ritroviamo il personaggio come prima, continuiamo a esplorarlo tutte le sue contraddizioni. 

Quando lo scorso anno parlavamo di Scampia, la parola che veniva fuori era spesso "inferno". Oggi il quartiere è costantemente illuminato da riflettori. E' cambiato qualcosa nel modo in cui percepisci quella zona?
Sicuramente il fatto che sia stata illuminata in maniera così dirompente e violenta - prima con il libro, poi con il film, poi con la nostra serie - l'ha fatta penetrare ancora di più nel tessuto civile italiano. Giravo questa seconda stagione e non percepivo più Scampia come un quartiere in guerra o una zona blindata. Oggi direi che è migliorata: non è più un inferno, ma un luogo in cui le persone si stanno riappropriando dei propri spazi. C'è una sorta di pacificazione del territorio in corso. Dovrebbe avere un minimo di attenzione in più da parte delle autorità al fine di migliorare concretamente le condizioni di vita. Personalmente ho notato un migliore stato di manutenzione di tutto: sentivo che c'era più attenzione e considerazione. Credo che questa sia la prima cosa che ti fa uscire dal ghetto.

Abbiamo aperto con il genere, chiudiamo con un altro tipo di genere. Ti metteresti mai alla prova con una di quelle commedie sentimentali di cui parlavamo poco fa?
Mai dire mai!

La seconda stagione di Gomorra debutta oggi, 10 maggio, e andrà in onda ogni martedì alle 21.10 su Sky Atlantic HD (e su Sky Cinema 1HD) con due episodi a sera.
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