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Glee Reloaded

Per molti è l'ultimo anno alla McKinley High School. Per noi spettatori, invece, è il terzo. Chi ha voglia di cantare ancora a squarcia gola?

Glee 3

23.09.2011 - Autore: Valeria Roscioni
"Sereno è seren sarà e se non sarà sereno si rasserenerà!” Uno scioglilingua vecchio quanto il mondo, all’incirca quanto la formula magica alla base del successo di Glee che, per altro, ha molto a che vedere con il testo per abili speaker di cui sopra. Le cose non vanno ma andranno bene, sembreranno precipitare ma presto miglioreranno e se non lo faranno comunque ciò accadrà più avanti. Si aggiungano molte canzoni interpretate in maniera assolutamente fantastica, e delle coreografie movimentate che possono contare su costumi di volta in volta geniali, ed ecco riassunte in un lampo le due stagioni precedenti degli sfigati più amati e premiati di casa Fox.

Bisogna ammetterlo: all’inizio quello di patron Ryan Murphy è stato un colpo di genio a partire da quella campagna virale con la L di Loser in bella vista, fino ad arrivare alla formula del guilty pleasure ideale con un piccolo e perfetto musical che andava in scena ad ogni episodio. Per il resto non una sbavatura: fotografia patinata al punto giusto, un cast di giovani talenti perfetto capitanato dall’antipatica più irresistibile del mondo, al secolo Lea Michele, un trio di adulti imbattibile sulla carta composto da Matthew Morrison, Jayma Mays e, soprattutto, la mitica Jane Lynch. Un solo problema: la trama. Fin dalla prima stagione il concetto è stato chiaro, il disco era stato congegnato per essere trasmesso in loop con il Glee Club prima in difficoltà e poi in voga fino ad arrivare quasi sulla cima della salita salvo poi, ad un passo dalla vetta, rotolare giù come un moderno Sisifo la cui punizione divina è in realtà fonte di un successo mediatico destinato a durare.

La terza stagione, in questo come nel resto, non fa alcuna eccezione. Sue Silvester è più cattiva che mai, fortunatamente, perché altrimenti si morirebbe di noia, e i bulli si prendono gioco del gruppo canterino che, per altro, è di nuovo a rischio minacciato sia dalla mancanza di fondi che da una certa carenza di interpreti. Lo avete già sentito? Sì, lo avete già sentito come le canzoni che episodio dopo episodio vengono messe in scena, eppure nella maggior parte dei casi non si può fare a meno di ascoltare di nuovo perché le variazioni sul tema piacciono se sono ben fatte. L’unico interrogativo che aleggia è: cosa succederà quando la maggior parte dei beniamini del pubblico dovrà lasciare il liceo per il college? Che ne sarà, allora, del concetto squadra vincente non si cambia? Domande a cui al momento è difficile rispondere.

Intanto, per godersi l’ultimo anno alla McKinley High School e ammirare Dianna Agron nei panni di Queen divenuta una bad girl molto dark l’appuntamento è dal 28 settembre su Fox. Non dimenticate lo spartito!