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Gianni, Walter e il 'Che'- 2a parte

La passione del Sudamerica

Intervista Gianni Minà

12.04.2007 - Autore: Teresa Manuela Plati
Comè nata la tua passione per questo mondo?   G.M.: Grazie a Vinicius De Moraes, uno dei più grandi poeti brasiliani del \'900, che è lautore dei versi di samba più famosi di Antonio Carlos Jobim, come La ragazza di Ipanema. Ho conosciuto Vinicius a Roma, dove ha deciso di esiliarsi durante la dittatura in Brasile, e lo frequentavo grazie a Chico Buarque che invece era dovuto fuggire in Italia in quanto perseguitato politico. Quando la dittatura finì, Vinicius mi invitò a casa sua a Bahia, un enorme abitazione vicino al mare dove viveva e, in quel periodo, lavorava con Toquino. Così ho conosciuto prima la cultura brasiliana e poi quella sudamericana. In quello stesso periodo ho incontrato Jorge Amado, lo scrittore brasiliano, e durante i mondiali di calcio del 70 scoprii il Messico. Mi innamorai di una ragazza messicana che sposai e dalla quale ebbi una figlia. Ho avuto la fortuna di entrare in quel mondo al fianco di poeti, scrittori, registi\".   In molti film Fragola e Cioccolata e Come lacqua per il cioccolato - lAmerica Latina sembra il paradiso del sesso. E accanto al cinema cè la realtà del turismo sessuale europeo diretto soprattutto verso Cuba. Che rapporto cè qui, per te, tra cinema e realtà?   G.M.: Nel Tropico, e non è un luogo comune, il sesso, lerotismo è molto più evidente, dichiarato, esplicito. Il cubano, in particolare, è macho. Ogni cubano ha avuto almeno due, tre matrimoni alle spalle e così anche le ragazze. Cè una grande libertà sessuale ed emotiva. Detto questo non bisogna dimenticare che fino al 1956, quando iniziò la rivoluzione che vinse nel 59, Cuba era il bordello degli Stati Uniti. La rivoluzione ha risvegliato lorgoglio di questo popolo che ha dato a se stesso una nuova dimensione. La storia di questisola parla per sé: nella miseria più assoluta la sola risorsa che resta da vendere è il corpo. E il corpo dei sudamericani è in vendita da sempre e non solo per il sesso. Si pensi bambini del Brasile che servono da contenitori di pezzi di ricambio per il trapianto di organi. Per il resto è vero che oggi il turismo è la prima industria dellisola e che noi occidentali abbiamo importato a Cuba i nostri vizi e i nostri peccati, soprattutto la passione per il consumo. Chi oggi ha quarantanni sa cosera Cuba prima e cosa ha guadagnato, ma la generazione che comincia ad abituarsi alle antenne paraboliche vuole i consumi e, del resto, è anche legittimo. I ragazzi di Cuba vogliono vivere e vivere adesso.   Prendiamo Buena Vista Social Club di Wim Wenders, che pur essendo un film di un autore europeo ha dato, con il suo occhio discreto e osservatore, una visibilità forse imprevista a una realtà prima da noi poco conosciuta. Cosè per te la libertà di Cuba?   G.M.: Dovremmo riflettere sul fatto che il comunismo è finito dieci anni fa, e se Cuba è ancora viva vuol dire che tutte le nostre analisi in materia erano sbagliate. Il mondo che si dice civile e democratico, non riuscendo a risolvere il problema della povertà, ha deciso di fare la guerra ai poveri, come dice Edoardo Galeano. Gli Stati Uniti, lo scorso anno, hanno bombardato la Serbia, e ci hanno convinto a farlo, per punire Milosevic di orrori che i militari guatemaltechi hanno compiuto con la stessa efferatezza non più di dieci anni fa in Guatemala, e con la complicità degli stessi Stati Uniti. A questo punto dobbiamo chiederci che cosa sia veramente una nazione civile, e gli intellettuali e gli artisti sudamericani se lo chiedono delle nostre nazioni europee. La prima libertà di un popolo è quella di poter sopravvivere. Questa libertà in America Latina cè lha un solo paese: Cuba. Tutti i paesi che noi definiamo democratici in America Latina, perché hanno adottato i modelli di società del capitalismo o del neoliberismo, quello che il Papa chiama capitalismo selvaggio, violano i diritti del cittadino molto di più di quanto il regime monocratico cubano faccia. A Cuba non ci sono mai stati desaparecido o torture. Cè gente che, purtroppo, vede spesso limitata la propria libertà. Ma noi, per avere argomenti forti per poter chiedere a Cuba un cambiamento in questo senso, dovremmo innanzitutto essere capaci di assicurare la libertà ai sudamericani e, in secondo luogo, non dimenticarci che Cuba è lunico paese al mondo che da quarantanni subisce lembargo più infame che sia mai stato fatto. E davanti ai quattro dissidenti cubani che si sono rifugiati negli Stati Uniti, bisognerebbe ricordarsi che proprio negli Stati Uniti vengono allenati coloro che portano il terrorismo a Cuba. Rispetto a questisola mi sembra che tutti quelli che incontro abbiano almeno una doppia morale\".   Un regista argentino che hai citato prima, Fernando Birri, ha dichiarato: Lutopia o orizzonte che mai si raggiungerà serve a camminare nel tentativo di raggiungerlo. Sei daccordo?   G.M.: Sono assolutamente daccordo, e credo che sia questo il segreto non rivelato dei latinoamericani. La storia ha sempre dato loro colpi tremendi, tutto è sempre stato più duro, più violento, più estremo e loro che fanno? Si rialzano, sempre, e ripartono. Questa è la loro bellezza, questa è la loro filosofia!\".                      
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