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FunkyBoss é al Top - 2a parte

Vive il suo lavoro come una sfida costante. Tendenzialmente é un tipo introverso, che ama il proprio nido, ma ama anche rompere e uscire fuori dal guscio. Per lui é una prova continua.

Daniele Bossari

12.04.2007 - Autore: Teresa Manuela Plati
Come metti d’accordo il tuo essere timido con una professione per eccellenza ‘comunicativa’?   D.B.: “La vivo come una sfida costante. Il dovermi rapportare con un pubblico ampio. Tendenzialmente sono un tipo abbastanza introverso, che ama il suo nido, chiuso nel mio ambientino senza troppe interferenze. Del resto, mi rendo conto anche del bello nel rompere e uscire fuori dal guscio. E’ una prova. Se la vivi divertendoti e con ironia tutto diventa più semplice.”   Ami di più il giorno o la notte?   D.B.: “Sono due passioni diverse. La notte ha i ritmi più lenti, tranquilli, dilatati, senza il frastuono in sottofondo. Un momento per stare di più con se stesso e gli altri. Per esigenze lavorative sono più diurno, con ritmi di produzioni molto serrati: mi alzo presto la mattina e mi piace l’aria frizzante di quando tutto comincia. Ma se non ho impegni fissi, vado a letto all’alba. Sono due mondi diversi, da vivere entrambi quando si può.”   Sei appassionato di astronomia e affascinato dallo spazio...   D.B.: “I miei studi da autodidatta sull’astronomia sono una ricerca del significato della vita. Lo puoi fare in due modi: scoprire i misteri del microcosmo, per quello che ci è possibile, o stare con naso all’insù ad osservare e perdersi nei pensieri sulla nostra posizione nell’universo. In ogni caso, comprendi una cosa: facciamo parte di una coscienza planetaria. Siamo in un sistema complesso e completo, identico nello spazio o in una cellula infinitesimale: la stessa perfezione, lo stesso equilibrio. Scrutare le stelle, in fondo, è il mio modo di pregare.”   I tuoi scrittori preferiti Bradbury e Buzzati hanno in comune due tematiche: fantasia e magia. Che importanza hanno nella tua vita?   D.B.: “Le intreccio con la musica: sono fondamentali. Mi piace sognare e lì lascio libero spazio a tutto ciò che non è una realtà oggettiva concreta: fantasia, musica, magia, creatività che sono in perfetta simbiosi, potenti propulsori della vita pratica.”   Ti piacerebbe fare il regista cinematografico? Che soggetto sceglieresti come tuo primo lavoro?   D.B.: “Le passioni che sto portando avanti: musica, astronomia. Ora non posso farlo. E’ un progetto che per ora metto da parte. Arriverà senza fretta e dopo avere studiato il linguaggio visivo e cinematografico.”     Sei padre dallo scorso luglio. Qual è l’errore che speri di non commettere mai con tua figlia?   D.B.: “Sono molto geloso e, in passato, non mi sono comportato benissimo. Ho paura che mi ritornerà indietro il karma negativo che ho seminato attraverso di lei e magari la soffoco con la mia ossessività (ride, n.d.r.). Ovviamente scherzo... Spero di non imporle il mio modo di vedere le cose. Un genitore ama fantasticare sul futuro del figlio. Mi auguro di essere sempre lucido e attento da poterla seguire, lasciandola libera di fare quello che più desidera.”
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