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Enrico Ghezzi ci parla di tv
Dice Ghezzi: "La tv non cambia mai, qualunque cosa ci passi. Sarebbe come dire che cambia lo spazio perché è attraversato da diecimila cammelli, da una pulce o da una nave. Semplicemente cambia il modo di produzione di chi lavora in tv".

14.03.2003 - Autore: Filippo Golia
Abbiamo incontrato Enrico Ghezzi per avere qualche risposta riguardo la tv dopo il \"Grande Fratello\"
La prima domanda è semplice: cambia la televisione dopo il passaggio del \"Grande Fratello\"?
E.G.:\"La televisione non cambia mai, qualunque cosa ci passi. Sarebbe come dire che cambia lo spazio perché è attraversato da diecimila cammelli, da una pulce o da una nave. Semplicemente cambia il modo di produzione di chi lavora in televisione. Aumenta la percezione, che purtroppo era ed è pochissimo diffusa, che la televisione sia il massimo del professionismo dilettantistico.
Se cè una cosa che la televisione ci ha mostrato mille volte è come molti vengano continuamente miracolati e promossi come da un gigantesco setaccio, di modo che nellinsieme sembra vigere la più assoluta casualità, per cui ci sono i miracolati di turno, i successi di turno e i successori di chi ha successo.\"
E il Grande Fratello come si è inserito in questo sistema?
E.G.:\"Ho notato con divertito ribrezzo che le massime paure, più ancora odii, nei confronti del Grande Fratello sono venuti da parte di molti protagonisti televisivi che vedono eroso il loro esistere e consistere. Perché, a questo punto, un presentatore medio dovrebbe \'stare sul palco\' invece di mille altre persone che saprebbero fare le stesse cose al suo posto?\"
Quindi si demitizza la televisione in questo modo?
E.G.:\"Questa è assolutamente la trasformazione più forte e intensa del \'Grande Fratello\".
Una novità!
E.G.:\"Che arriva troppo tardi. Io credo che almeno dieci anni fa andava iniziato questo tipo di programma. Molti anni fa avevo proposto a Guglielmi di fare un programma del genere. Un programma che cominciava con un disseminarsi di spezzoni brevissimi nei buchi del palinsesto. Dovevano cominciare ad apparire le facce e i campi lunghi di una serie di personaggi ripresi in una casa-redazione che avrebbero dato luogo a montaggi e a collegamenti in diretta casuali. Quella ripresa in questo modo sarebbe stata una redazione di persone impegnate nellideazione e nella produzione di un nuovo programma televisivo.\"
Sembra complesso.
E.G.:\"Complesso concettualmente. In realtà molto semplice. Ci sarebbe stato anche uno spazio della casa da dove sarebbero arrivate persone da fuori. Nulla di chiuso. Nulla di questo elemento di gabbia di osservazione di polli in batteria che poi è lunico vero segno distintivo dei programmi tipo Grande Fratello.\"
Quindi il GF arriva tardi. Ma il fenomeno quanto durerà?
E.G.:\"Non so quanto durerà e non so quanto augurarmi che duri. Spero che più che durare, proliferi fino a inghiottire tutta la televisione. E pazzesco che in Italia da quindici anni non sia possibile seguire situazioni come queste. O semplicemente seguire gli avvenimenti in una piazza di Giakarta pigiando un bottone del comando.Una possibilità che si sta avverando in televisione, ma talmente in ritardo che si è già avverata nel web. Il Grande Fratello è un programma che ha senso e rappresenta una novità solo grazie allarretratezza della televisione. Ma è anch\'esso arretrato. Innanzitutto perché è sceneggiato, preparato, scritto e malamente. E\'un programma di personaggi e di caratteri molto banali: una specie di sotto o super soap opera. Purtroppo è la cosa più interessante avvenuta in Italia in televisione negli ultimi cinque anni.\"
Con il Grande Fratello la televisione generalista risulta perdente? Secondo lei si passa definitivamente a Internet e al satellite?
E.G.:\"Non è vero, anzi mostra la forza della televisione generalista. Un programma che ha valore dorato solo grazie al fatto che passa sulla Tv generalista. E una soap opera non un programma Web. Di quelli ce ne sono già a decine. Quindi la forza di questa produzione è quasi esclusivamente di tipo generalista.\"
I talk show tradizionali sono morti e sepolti?
E.G.:\"No, sono solo brutti: macchinette di comunicazione per creare consenso e diffusione di piccolo glamour, di piccoli divi, di piccole oligarchie di piccoli saperi e non saperi.Certo però lelemento progressivo del Grande Fratello è lo sgretolamento di chi pretende di essere attore, autore o conduttore.\"
Qualche esempio?
E.G.:\"Il mio amico Antonio Ricci che da due mesi spara a zero dicendo che lui realizza programmi scritti, elaborati, dove cè un copione. E\'una difesa da \'Luci del varietà\'. La difesa di un ruolo che è davvero eroso dallautomatismo, anche se si tratta poi di un falso automatismo.
La fascinazione di questo programma è proprio lillusione che gli autori, da una parte, possano essere delle persone comuni che sono dentro la casa e dall\'altra quelle che stanno fuori che scelgono il riquadro da seguire su Stream. Alla fine non è così. Autori e produttori ci sono. Ma di questa mancanza cè almeno lidea\"