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Elling

Elling

Elling

12.04.2007 - Autore: Terry Marocco
Regia di Petter Naess Con Per Christian Ellefsen e Sven Nordin   Elling è un cocco di mamma, Kjell Bjarne non ha mai visto una donna nuda. Elling è basso, magro porta spesso occhiali neri da agente segreto, anche in piena notte, e un impermeabilino beige da maniaco. E una specie di Mr. Bean norvegese. Kjell Bjarne è un gigante, enorme nella sua canottiera traforata, non si separa mai dalla valigetta degli attrezzi e si cambia le mutande ogni tre settimane. E una specie di Depardieu ritardato; e norvegese, naturalmente. Dividono una stanza in manicomio, ma dopo due anni di cura il governo ha in serbo per loro una sorpresa. Un appartamento nel centro di Oslo, che potrà essere il loro futuro di normalità, se saranno in grado di adeguarsi alla vita reale. Due uomini di mezzetà, molto diversi tra loro, si trovano così alle prese con una routine banale ma complicatissima per chi è stato a lungo in un ospedale psichiatrico. Devono vincere le paure, rispondere al telefono, imparare a uscire, fare la spesa , parlare con la gente e soprattutto renderne conto allassistente sociale. Piano piano riescono a mettere insieme una vita tenera, comica, fatta di piccoli rituali (Elling quando esce deve sempre tornare a casa a fare pipì), momenti commoventi ( il loro primo Natale) e grandi emozioni come una gita al mare. Unestetica Ikea, luci sfocate e un sottofondo musicale da profondo Nord (bellissimo), ne fanno un film lieve e divertente che sa trasmettere bene sentimenti caldi e freddi della Norvegia. Elling scoprirà di saper scrivere versi, di essere un poeta underground, e per far conoscere la sua poesia al pubblico avrà unidea geniale, veramente geniale. Diventerà il poeta dei crauti. Kjell Bjarne conoscerà una donna, in modo un po strano forse, ubriaca e incinta a gambe allaria sulle scale di casa, ma comunque una donna innamorata di lui.   Intelligente e lirico, il film di Petter Naess, è stato per molto tempo una rappresentazione teatrale di successo ad Oslo. Una magnifica sceneggiatura racconta, in fondo, le paure di tutti noi, attraverso la lente di una situazione estrema (sapete quanti non fanno pipì nei bagni pubblici?). E lamicizia che può creare un universo davvero speciale, soprattutto se il mondo fuori non sembra troppo disposto a riconoscere le nostre capacità. Cè qualcosa che per un italiano è difficile da capire: uno stato sociale così premuroso, così presente, da confondersi con il controllo sociale. Tanto che il protagonista potrà dire: «Sono riuscito a conoscere qualcuno senza laiuto dello Stato!». Il film ha ottenuto una nomination allOscar. E per questo piccolo capolavoro è davvero meritata.
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