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Eddie Campbell
Dal fumetto al film: abbiamo intervistato il disegnatore scozzese autore di From Hell.

21.12.2001 - Autore: Francesco Pisaniello
Disegnatore quarantaseienne, Eddie Campbell nasce in Scozia nel 1955 ed inizia a lavorare a metà degli anni 70 per le piccole fanzine britanniche. Le sue collaborazioni più importanti arrivano quando, nel 1983 inizia a lavorare per la Escape, di Paul Gravett, dove crea e pubblica Alec MacGarry, un fumetto autobiografico con protagonista un giovane scozzese.
Ci dedica anima e corpo, testi e disegni, fino a quando si trasferisce in Australia.
E di quel periodo il pluriosannato Bacchus (in origine Deadface), dedicato ad alcune divinità greche alle prese con i nostri tormentati tempi. Bacchus passa di casa editrice in casa editrice fino ad approdare definitivamente nella fondata Eddie Campbell Comics. Con questa nuova marcia porta avanti le sue serie e nel 1988 passa alla rivista horror Taboo di Steve Bissette.
Insieme ad Alan Moore da via al suo fumetto più famoso, From Hell, che vive una stentata esistenza fino al 1999, periodo in cui la Eddie Campbell Comics riunisce i sei capitoli già pubblicati in eleganti volumi. Lultimo uscito di questa fortunata serie è il numero quattro. A partire dal 21 dicembre vedremo anche in Italia la versione cinematografica, dei fratelli Huges, con Johnny Depp e Heather Graham. Durante il tour pubblicitario per annunciare limminente uscita nelle sale del tenebroso film su From Hell, in Italia rinominato La vera storia di Jack lo Squartatore Eddie Campbell si è fermato a Romics per celebrare il suo Romics dOro 2001.
Cosa può dirci sulla trasposizione sul grande schermo di From Hell?
E.C.: Credo che la sua realizzazione e la sua regolarità siano state le cose più difficili da portare avanti. Pensate che durante i dieci anni di pubblicazioni sono fallite ben tre case editrici e non certo a causa di From Hell. Questa serie esiste da dodici anni ma negli ultimi due è passata in mano alla Campbell Comics. Tre diverse compagnie cinematografiche si sono interessate al fumetto. La prima, già nel 94, è stata la Disney, che però ha abbandonato limpresa perché voleva un lieto fine alla storia, ma penso che un lieto fine nella vicenda di Jack Lo Squartatore sia davvero unidea pessima. La seconda compagnia è stata la NewLine che però voleva un cast di grandi attori del calibro di Sean Connery, Patrick Stewart, Jodie Foster, Brad Pitt.
Laspetto che più mi piace nella storia di Jack Lo Squartatore è la grande varietà di leggende, storie e fatti che le vicende del tempo gli hanno tessuto intorno. Adoro la teoria che vede come colpevole il nipote della regina Vittoria, Eddie, e i tentativi dei servizi segreti reali dellepoca per celare lo scandalo agli occhi del popolo.
Di teorie ce ne sono state tantissime. Una in particolare narra che un certo Pitt di Liverpool avrebbe scritto dei diari che raccontavano le sue avventure nei panni dellassassino Jack. Tutto questo si è poi rivelato un falso ma la NewLine, che aveva giudicato ottima questa storia, abbandonò il progetto. La Fox, terza concorrente per i diritti su From Hell, in quel periodo decise di fare un film su Jack Lo Squartatore ma ad un certo punto si scontrò con un bivio: scegliere tra il fumetto e il falso.
Ovviamente alla fine scelsero il fumetto e finalmente, dopo sette anni di attesa, cè stata unanteprima hollywoodiana alla quale ho partecipato. Purtroppo tale avvenimento coincise con la tragedia delle Torri Gemelle e molti invitati erano adirati con la produzione per aver permesso lo stesso lanteprima del film, naturalmente violento. Tutto andò avanti come stabilito ma lunica cosa che venne annullata fu il party di gala dopo lanteprima.
Quanto sono state sostanziose le modifiche alla struttura originale del fumetto?
E.C.: Il libro è lungo e complicato da rendere in una trasposizione quindi la produzione ha ridotto e semplificato la trama. Una di queste semplificazioni si basa sui due personaggi principali, lispettore che dà la caccia a Jack e il veggente della regina. Sul film i due personaggi sono stati fusi e il risultato è una specie di detective con super poteri di chiaroveggenza. Il prodotto somiglia più ad un fumetto che il fumetto stesso. Nonostante ciò reputo il film ottimo, la realizzazione della scenografia è bellissima e hanno fatto uno stupendo lavoro sul set scegliendo i colori adeguati per ricreare le cupe atmosfere del fumetto. Come autore è stato eccitante vedere qua e là pezzi di mie idee e disegni dal bianco e nero ai colori della pellicola, interpretate da attori in carne ed ossa. E\' stata ricostruita lambientazione della Londra vittoriana, tramite le scene del set, non in Inghilterra bensì nella Repubblica Ceca, in un campo vicino Praga. Lo scenografo è lo stesso che ha lavorato su Shakespare in love. Anche se hanno semplificato la trama, sono riusciti comunque a ricatturare il giusto spirito di From Hell .
E stata sua la decisione di scegliere Johnny Deep come protagonista?
E.C.: Ho visto Johnny solo per un attimo. La mia collaborazione si è limitata ad una supervisione quindi non ho potuto influire molto sulla scelta del personaggio. Penso, tutto sommato, che sia riuscito in modo abbastanza convincente ad interpretare il protagonista, mentre non avrei mai dato fiducia allattrice scelta dalla produzione perché ad una prima impressione mi era sembrata troppo piccola e fragile, ma mi sono ricreduto: sulla foto che i protagonisti hanno fatto insieme lei è risultata più grande e piena di vita.
Come è stato ricreato lambiente povero e decadente che caratterizza il fumetto?
I due registi sono stati davvero bravi a rendere latmosfera di squallore tipica della Londra vittoriana, anche perché già avevano fatto esperienze simili con film su ghetti e paesini cupi, come ad esempio la pellicola intitolata, mi sembra, American Pimp, sul tipico pappone americano. Quindi sono abbastanza esperti di zone antiche e decadenti.
In particolare ricordo alcune scene che sono praticamente identiche al fumetto come, ad esempio, quella dei dormitori dove, per metà del prezzo di un letto, si poteva dormire in piedi appoggiati ad un filo teso in mezzo alla stanza, appesi come camice bagnate. La mattina, per svegliare i clienti, linserviente non faceva altro che sciogliere una cima della corda e lasciar cadere le persone per terra. Sono stato contento che queste scene siano state riprodotte fedelmente sui miei disegni.