Abbiamo incontrato DJ Francesco, reduce da una nuova esperienza, quella
di doppiatore. Ha prestato la voce a Rodney Copperbottom, il protagonista di
Robots , il nuovo film di animazione prodotto dalla 20th Century Fox in arrivo nelle sale italiane a partire dal 24 marzo. ‘Creatura’ di Claudio Cecchetto, lo abbiamo visto tra i protagonisti del festival di Sanremo 2005 con la canzone ‘Francesca’.
DJ è sorridente, nonostante siano appena le 11 del mattino, una scarpa diversa dall’altra, adrenalinico, con tanta voglia di raccontarsi. Un vero bambinone. Un inno alla spensieratezza. ‘Gli altri vogliono crescere-dice- io voglio regredire. Voglio essere sempre bambino. Adesso per esempio, mi sembra di avere 10 anni’.
Come mai hai scelto di doppiare un film?
Io non ho deciso nulla! Sono dislessico, sono di Milano e si sente. Mi hanno scelto per doppiare Rodney solo perchè gli somiglio. Non sono un doppiatore e chiedo scusa a tutti i doppiatori del mondo. Per doppiare 1 ora e 40 minuti di film ho impiegato almeno 140 ore di lavoro, avrò ripetuto almeno 100 volte una stessa frase. Credo che mi abbiano scelto perchè abbiamo lo stesso target, ragazzi dai 10 anni in su che hanno voglia di divertirsi, senza malizia, senza pensare troppo. Il mio primo singolo, Il Capitano, è un pezzo che non resterà nella storia della canzone ma che colpisce i bambini...
La frase più difficile?
Senza dubbio ‘devo andare a Robot City (pausa) domani’. Proprio non riuscivo a dirla correttamente.
Dunque è stata un’esperienza faticosa...
Ho imparato tante cose, che mi servono anche per cantare. Per esempio adesso sono capace di pronunciare la e e la o aperta e chiusa.
Paura del confronto con gli altri doppiatori?
In realtà i personaggi più difficili sono toccati agli altri, come Fender, che in America è stato doppiato da Robbie Williams.
Parliamo della tua esperienza sull'Isola dei Famosi
Devastante e grandiosa. Ad un certo punto quella realtà diventa normale. Hai tutti i sensi all’ennesima potenza. Capisci che ora è senza avere l’orologio. Diventi un supereoe e ti rendi conto che sono milioni le cose che non sai fare. Impari a pescare, ad accendere un fuoco. Solo Muniz sapeva fare tutto, anche costruire le capanne, infatti lo chiamavamo Treccani, un’enciclopedia...
Hai rivisto i tuoi compagni?
Certo, magari non tutti, Patrizia Pellegrino, Toto Schillaci, anche Aida (sorride)
Cosa ti ha spinto a partecipare al programma?
Premetto che mio padre quando ha saputo che sarei partito per questa avventura non mi ha parlato per un mese. Io sapevo che era un rischio, ma non avevo niente da fare e poi volevo diventare famoso!
Cosa ti aspettavi dall’Isola?
Quello che ho avuto! L'opportunità di farmi conoscere per quello che sono, di fare il mio show davanti alle telecamere perchè non è vero che ti dimentichi che ci sono. Con i dischi è difficile trasmettere realmente come sei, puoi farlo con i reality.
Come ti definiresti?
Sono un po’ megalomane, mi piace vedere il mio nome sui cartelloni di Robots. Sono furbetto ma mi scoprono subito...e poi amo i bambini, la loro voglia di divertirsi senza pensare troppo. I bambini lavorano d’istinto e di cuore e fanno dunque le cose che li rendono felici.
Programmi per il futuro? Televisione?
Adesso sono concentrato sul lancio del mio nuovo album ‘LA MUSICA E’ L’UNICA COSA’ che contiene anche la canzone ‘Ridere, ridere’ tratta dalla colonna sonora di Robots. Ci sono testi più ricercati di ‘Bella di padella’ ma senza esagerare. E poi giovedi parto, vado a Barcellona con i miei amici....


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Dj Francesco, eterno Peter Pan
Incontriamo Dj Francesco, simbolo scanzonato di chi ha voglia di divertirsi senza pensare troppo.

12.04.2007 - Autore: Rossana Cacace