Vi avevano detto che i grandi cambiamenti si fanno prima dei trenta, al massimo dei quaranta e che dopo è più difficile dare grandi scossoni al proprio equilibrio vitale. Niente di maggiormente falso per la serialità televisiva, dove a essere protagonisti delle rivoluzioni ampiamente radicali, sono proprio gli over 50. Questi ultimi scoprono infatti nuove identità, sessuali, affettive e professionali, dimostrando, rispetto al passato, un diverso rapporto con la vecchiaia segnato da un senso di opportunità.
E la televisione, quella on demand e non solo, ne ha da tempo colto le sfumature più irriverenti. É per esempio il caso di Grace and Frankie, una sit-com prodotta da Netflix che intorno alla vita di due donne over 60, abbandonate dai rispettivi mariti perché decisi a rivelare la loro omosessualità e la loro reciproca voglia di stare insieme, si ritrovano a dover affrontare la vecchiaia e il tempo che passa in un nucleo singolo e sempre nuovo.
E il tono scelto è quello avulso da ogni pietismo. Anzi la terza età è un posto molto divertente dove due interpreti del calibro di Jane Fonda e Lily Tomlin, entrambe ultrasettantenni nella vita, insieme alla loro controparte maschile, Martin Sheen e Sam Waterston, possono fare cose davvero pazzoidi usando a volte anche l’alibi dell’età.
Ma Gracie and Frankie, che sarà rinnovata per una seconda stagione dalla piattaforma Netflix, non è l’unico prodotto che riscopre il terreno liberatorio e anticonformista degli over 50. Anche Crowded di casa NBC, la cui data di messa in onda tra il 2015 e il 2016 è ancora incerta, racconta di una coppia di genitori, che in procinto di godersi casa e quotidianità dopo che i figli sono andati via dal nucleo famigliare, vedono tornare – causa crisi - le due figlie a vivere con loro. E una nuova genitorialità prende forma, nonostante età e bisogni non siano più gli stessi. Impossibile poi, non citare la serie Transparent, prodotta dagli Amazon Studios, ancora inedita in Italia, che racconta la vita di un pensionato professore, interpretato da Jeffrey Tambor, che decide di fare finalmente coming-out sulla propria transessualità non appena lasciato lavoro e posizione. Che la meglio gioventù inizi davvero dopo i 45?
E la televisione, quella on demand e non solo, ne ha da tempo colto le sfumature più irriverenti. É per esempio il caso di Grace and Frankie, una sit-com prodotta da Netflix che intorno alla vita di due donne over 60, abbandonate dai rispettivi mariti perché decisi a rivelare la loro omosessualità e la loro reciproca voglia di stare insieme, si ritrovano a dover affrontare la vecchiaia e il tempo che passa in un nucleo singolo e sempre nuovo.
E il tono scelto è quello avulso da ogni pietismo. Anzi la terza età è un posto molto divertente dove due interpreti del calibro di Jane Fonda e Lily Tomlin, entrambe ultrasettantenni nella vita, insieme alla loro controparte maschile, Martin Sheen e Sam Waterston, possono fare cose davvero pazzoidi usando a volte anche l’alibi dell’età.
Ma Gracie and Frankie, che sarà rinnovata per una seconda stagione dalla piattaforma Netflix, non è l’unico prodotto che riscopre il terreno liberatorio e anticonformista degli over 50. Anche Crowded di casa NBC, la cui data di messa in onda tra il 2015 e il 2016 è ancora incerta, racconta di una coppia di genitori, che in procinto di godersi casa e quotidianità dopo che i figli sono andati via dal nucleo famigliare, vedono tornare – causa crisi - le due figlie a vivere con loro. E una nuova genitorialità prende forma, nonostante età e bisogni non siano più gli stessi. Impossibile poi, non citare la serie Transparent, prodotta dagli Amazon Studios, ancora inedita in Italia, che racconta la vita di un pensionato professore, interpretato da Jeffrey Tambor, che decide di fare finalmente coming-out sulla propria transessualità non appena lasciato lavoro e posizione. Che la meglio gioventù inizi davvero dopo i 45?
