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Derailed

Prodotto di sicuro impatto, che rimanda esplicitamente alla tradizione del cinema noir classico, "Derailed" è uno spettacolo intelligente ed ottimamente realizzato, che coinvolgerà soprattutto gli amanti del cinema fatto con professionalità

Derailed

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Regia di Michael Halfstrom;
con Clive Owen, Jennifer Aniston, Vincent Cassel, Giancarlo Esposito, RZA.


La vita tranquilla di Charles Schine e della sua famiglia (Clive Owen) inizia a complicarsi quando, in treno, conosce per caso la seducente Lucinda Harris (Jennifer Aniston). I due si piacciono all’istante, ed in pochi giorni finiscono per essere attratti l’uno dall’altra fino a decidere di varcare la soglia dell’adulterio. A causa di questa debolezza Schine si ritrova ben presto coinvolto in un vortice di menzogna e violenza che vede coinvolti lui, la povera Lucinda e sopratutto LaRoche (Vicent Cassel), un criminale sanguinario che mette a repentaglio l’incolumità di Schine e della sua famiglia: sta all’uomo difendere i propri affetti con ogni sacrificio possibile…

Muovendosi all’interno di un genere cinematografico pienamente codificato come il “noir” il novello hollywoodiano Mikael Halfstrom ha confezionato il film che proprio non ti aspetti: rispettando in pieno tutte le regole e gli stilemi del suddetto filone ha infatti sfornato una pellicola di imponente fascino; pur non trattandosi di un’opera che brilla per originalità – ma d’altro canto sono altre le qualità che ci si devono chiedere a chi sceglie di confrontarsi con tale genere, ormai sviscerato in tutte le sue possibili variazioni -, “Derailed” si segnala fin dalle prime scene come un prodotto ideato e confezionato con indubbia cura: dalla fotografia del sempre bravissimo Peter Biziou, al montaggio di un altro veterano come Peter Boyle, ogni elemento del film partecipa a creare un’atmosfera e suadente e precisa che coinvolge lo spettatore prima a livello puramente visivo, permettendogli poi di entrare nei risvolti “gialli” della storia senza badare troppo ad eventuali incongruenze. Anche la sceneggiatura scritta da Stuart Beattie – quello di “Collateral” (id., 2004), quindi uno che con la struttura del noir sa muoversi a suo piacimento -, più che concentrarsi su eventuali colpi di scena eccessivamente fuori luogo, preferisce lavorare sulle psicologie  dei personaggi e sul “crescendo” di drammaticità che porterà all’inevitabile climax: scelta del tutto azzeccata questa, che dota il lungometraggio di una fluidità narrativa e di una tensione nel racconto perfettamente funzionali. Dal canto suo, Halfstrom dirige il tutto con una sicurezza ed un senso del ritmo che ne esaltano la buona competenza. Mai sopra le righe o inutilmente violento, “Derailed” si segnala infine per l’ottima prova collettiva degli attori, a partire dal sempre più bravo Clive Owen, che riesce a passare da vittima indifesa a uomo deciso ad avere giustizia con credibile logicità. Anche la Aniston, in un ruolo sicuramente più facile, dimostra quantomeno aderenza al personaggio, mettendo poi in luce delle qualità di sex-appeal piuttosto accattivanti. Prodotto di sicuro impatto, che rimanda esplicitamente alla tradizione del cinema noir classico, “Derailed” è uno spettacolo intelligente ed ottimamente realizzato, che coinvolgerà soprattutto gli amanti del cinema fatto con professionalità.