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Cuore di donna
Il film tv "Cuore di donna", in onda su Raiuno lunedì 30 in prima serata, pur non riferendosi pedissequamente alla storia della Cutuli, offre un pretesto per ricordare il lavoro di tanti inviati di guerra.

12.04.2007 - Autore: Maria Antonietta Schettino
Dopo un anno dallattentato alle Torri gemelle insieme allangoscia cupa per un evento così destabilizzante, insieme ai pensieri su quei tragici giorni, purtroppo sempre attuali, il ricordo è rivolto anche a coloro che hanno perso la vita per fornirci informazioni su quella, su questa guerra.
Maria Grazia Cutuli, giornalista del Corriere della Sera, proprio un anno fa veniva uccisa mentre esercitava il suo lavoro di giornalista in Afghanistan.
Il film tv \"Cuore di donna\", in onda su Raiuno lunedì 30 in prima serata, pur non riferendosi pedissequamente alla storia della Cutuli, offre un pretesto per ricordare il lavoro di tanti inviati di guerra che nella libera esplicazione della propria professionalità rischiano quotidianamente la vita.
Il regista, Franco Bernini, ha diretto Sabrina Ferilli in una storia di donna fiera e coraggiosa che con ingenua spavalderia si avvicina allamore e alla morte con forte dignità.
Varie le emozioni, seguendo le storie dei due protagonisti Flavia, giornalista, e Thomas(Ivan Franek) che fa il fotografo. L\' assurdità della guerra, la difficoltà del buon giornalismo contrapposto alla necessità dellimmagine nel mondo della comunicazione, la storia damore.
Tante le emozioni anche per Sabrina: \"Mi è rimasto, nel momento in cui giravamo, soprattutto il ricordo di questa popolazione molto mite, con un senso dellospitalità ormai perso in occidente ed un grandissimo senso dellospitalità. Mi è rimasta la cosa più preziosa, la conoscenza di un popolo che noi conosciamo solo nellaspetto più bellicoso e che invece ha delle qualità e dei valori che non conosciamo.\" Si è preparata molto l\'attrice prima di interpretare questo ruolo difficile: \"Siamo andati nelle redazioni dei giornali. Poi per quanto riguarda la conoscenza della guerra ho sempre comprato quattro cinque quotidiani al giorno per informarmi; non si può fare un ruolo senza essere consapevole altrimenti stoni ed il pubblico se ne accorge.\"
Chissà se la Ferilli farebbe la giornalista nella maniera descritta nel film.. e l\'interprete commenta decisa: \"Io ho fatto lattrice e non ho pensato al giornalismo. Ma ritengo che sia un mestiere molto difficile e delicato. Il giornalista ha a che fare con la verità e deve avere senso etico, professionale, morale molto elevato. Deve trovare un equilibrio tra la notizia ed il rispetto per la persona e per i fatti; è una professione che educa e insegna ma ferisce, condanna, assolve...Da molti la professione viene presa con serietà ma il problema è che linformazione al giorno doggi è molto manipolata..\"