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Cosa e' cambiato dopo il "Grande Fratello"

Dice Marco Giusti:"la Teoria del Grande fratello è presto fatta ed è molto vecchia. La Tv alla 'True-man show' esisteva già. Se ci sono delle novità vanno cercate altrove."

Grande Fratello

14.03.2003 - Autore: Filippo Golia
Abbiamo raggiunto Marco Giusti al telefono per ascoltare alcune sue impressioni su cosa è cambiato nella tv dopo il \"Grande Fratello\".   Cosa cambierà nel mondo della televisione dopo il Grande fratello?   M.G.:\"Cambia solo questo: è stato un programma di grande successo e quindi ci saranno una serie di programmi similari, comprese le parodie.\"   Nulla per quanto riguarda il modo di fare televisione?   M.G.:\"Ma no, in realtà si è trattato di una cosa piccolissima. La teoria del Grande Fratello\".   Mi scusi?   M.G.:\"Intendo dire con la maiuscola, la Teoria del Grande fratello è presto fatta ed è molto vecchia. La Tv alla \'True-man show\' esisteva già. Se ci sono delle novità vanno cercate altrove.\"   E dove?   M.G.:\"Nellaspetto industriale della produzione, nel suo legame con Internet. E questo che trovo più interessante. Se tu riesci ad avere un programma che non è perfettamente televisivo ma ti permette di interagire da casa e impegnare anche Internet hai un programma che ha una serie di facce pazzesca, vincente in una serie di prodotti.\"   Cosa resta dei programmi di tv vissuata come le \"Piazza Italia\" o i \"Carramba che sorpresa\"?   M.G.:\"Quelle ormai sono tribù. Vecchie tribù. Ma da tempo è così. Il problema della televisione è riuscire a conquistare i giovani che sono i futuri compratori. I Lunapop, per esempio, con il loro concerto trasmesso dalla Rai hanno preso solo il 7% di share, che è poco. Ma gli spettatori erano tutti giovani. E una fetta di pubblico che non segue ancora la tv, una porzione di pubblico del tutto nuova. Non male.\"   Da questo punto di vista anche il Grande Fratello è stato un successo?   M.G.:\"Il \'Grande Fratello\' ha realizzato unoperazione che nel cinema fanno soltanto i grandi film popolari, cioè di riempire le sale, con il popolo di Internet, con i ragazzi e probabilmente anche con i più anziani\".   Ma lei continua a sostenere che non cè una grande novità sui contenuti   M.G.:\"Sì, perché il grande Fratello si basa su un sistemino alla \'Melò matarazziano\' che è molto antico, basato sui sentimenti, proprio come il vecchio melodramma allitaliana, su cui si sono aggiunti i livelli Internet, tv e immagine catturando il 35% di share. In questo 35% ci sono i giovani, ma intanto non si sono persi per strada gli adulti.\"   Quanto durerà il fenomeno del Grande Fratello?   M.G.:\"Contando le parodie e le varianti andrà avanti per circa due anni, ma senza cambiare la faccia della televisione. Poi verrà riassorbito\"   Forse la novità è anche nel modo in cui è stato importato il prodotto. Ora si acquistano i format non più i programmi televisivi.   M.G.:\"Ma questo è un problema politico, più che altro. Quando tu scegli di disattivare la tua produzione interna e comprare i format questa è una scelta che vuol dire anche mandare in pensione i vecchi bravi che cerano e far venire tutto da fuori. E poi devi pagare una cifra per ogni passaggio. Il format per giunta ha il difetto di omologare i programmi al livello internazionale. Negli anni \'80 abbiamo avuto una tv molto più ricca di spettacolo anche grazie ai Funari e ai Ferrara. Adesso tutto si assomiglia molto. Mentre se inventi qualcosa di nuovo allinterno di unazienda come Rai o Fininvest non sei in grado di venderlo allestero.\"   Neanche lattenzione della stampa, che ha osservato il Grande Fratello come una convention politica, è una novità?   M.G.:\"Assolutamente no. La stampa nei confronti della televisione si comporta così da dieci anni. Tanto è vero che ormai è meglio scrivere per la televisione che scrivere di televisione. La stampa, infatti viaggia a rimorchio.\"          
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