Clerici, dalla padella nella brace

Dopo la pausa natalizia a colpi di buonismo e film tv, finalmente abbiamo qualcosa di cui “sparlare”. La logorante astinenza è cominciata con le ferie di Natale della solerte De Filippi, che riprenderà la quotidiana somministrazione di pettegolezzo mediatico solo dopo la prima decade di gennaio. In questo desolato panorama antigossip, un barlume di speranza illumina finalmente lo spettatore: comincia a prendere corpo Il Ristorante, reality show del martedì sera di Rai uno che stavolta affida alla solita moltitudine di vip il compito di gestire un ristorante capitolino. L’idea del programma non è malvagia e la fatica a cui i vip sono sottoposti li allontana così tanto dalla patina dorata che solitamente indossano da convincerci che, in fin dei conti, questo nuovo reality sia un buon tentativo di sperimentazione su cavie affamate di visibilità: da Giucas Casella a Patrizia De Blanc (tra i quali pare stia bonariamente nascendo del “tenero”), da Serena Grandi (approdata ai fornelli dopo le magagne giudiziarie) a Beppe Convertini (provvisoriamente infatuato dell’ex “Madre Natura” Vanessa Kelly, ora concorrente del programma); da Naike Rivelli (figlia della mitica Ornella Muti) alla vamp di defilippica invenzione Tina Cipollari e così via, tra vip e semivip, a delineare un casting senza peli sulla lingua. I primi colpi di scena: Pamela Prati, squalificata dalla produzione per comportamenti non rispettosi del regolamento, ha ostentato un atteggiamento da “star” lasciando il programma con aspre critiche da parte dei locandieri, furiosi con lei per aver dimostrato al gruppo uno scarso impegno. Locandieri a parte -si sa che tanti vip sotto lo stesso tetto finiscono irrimediabilmente per sbranarsi-, siamo attoniti nel vedere la Clerici così rintronata da tanta prevedibile cagnara: le animate discussioni, al ristorante tra i vip come in studio tra gli opinionisti, la colgono indifesa e impreparata, troppo docile e arrendevole per un reality. La Ventura ha sempre dimostrato grinta e fermezza nelle medesime situazioni, dando sicurezza ai concorrenti come al pubblico, mentre la dolce Antonella dal capello più biondo e boccolato di Barbie Raperonzolo non è riuscita a trasmettere la determinazione e la scioltezza doverose per la conduttrice di un reality show. Speriamo che, con l’andare del tempo, riesca ad acquisire maggiore padronanza nella gestione del “suo” ristorante e non si debba pentire di un passaggio così repentino dal buonismo dei fornelli de “La prova del cuoco” alla graticola inviperita dei suoi locandieri: che sia finita dalla padella nella brace?