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Cinecittà

Mamma Rai ci riprova. Dopo una stagione di alti e bassi, accontenta il pubblico delle fiction con "Cinecittà". Se medici e avvocati hanno fatto il loro tempo, stavolta la tv sbarca nel dorato mondo del cinema. Cosa non si farebbe per un punto di share in più, in queste calde notti d'estate...

Cinecittà

19.05.2009 - Autore: Cristina Cucciniello
"Cinecittà" è la nuova serie televisiva in 13 puntate, che andrà in onda su Raidue ogni martedì in prima serata a partire dall'8 luglio.   L'ultimo lavoro di casa Rai è una scommessa estiva, una scommessa costosa peraltro, arrivata dopo una stagione non eccezionale. Come la stessa dirigenza di Raidue ammette, nonostante palinsesti ricchi di nuove proposte, lo scorso inverno non ha raccolto i risultati sperati.   Con "Cinecittà" si spera ora di bissare il miracolo italiano che, sette anni fa, ha trasformato "Incantesimo" da fiction vacanziera a cult catodico. "Cinecittà" parte con le migliori ambizioni. Prodotta da Paola Ermini per la Làntia con un budget di 350.000 euro ad episodio, si avvale della regia di Alberto Manni.   Il cast è d'eccezione. 90 gli attori coinvolti, 40 i personaggi principali, 2600 le comparse. Ma, soprattutto, ci sono loro. Le tre protagoniste, le tre donne che animano la storia. Due di loro sono belle al di là del tempo. La terza entra adesso nel mondo della grande fiction e lo fa alla grande.   Si tratta di Barbara De Rossi, Giuliana Lojodice e Carlotta Lo Greco. Sullo sfondo della leggendaria casa del cinema italiano, tre donne vivono complesse vicende sentimentali e familiari. Strette dall'affetto e dai legami di sangue, tutte e tre vivono il mondo della celluloide in maniera viscerale e appassionata.   Da Noris (Giuliana Lojodice) a Chiara (Carlotta Lo Greco), passando per Gloria (Barbara De Rossi), fare cinema è un fatto naturale, una faccenda di famiglia quasi. Pur non mostrando pretese da storia del cinema, la bella favola, nata da un'idea di Maria Venturi e sviluppata da Roberto Tiraboschi, fonde bene i classici intrecci da fiction con una location del tutto originale.   "E' un lavoro pieno di grazia, un qualcosa a metà fra la commedia e il sogno", sostiene Agostino Saccà, direttore generale di Raidue. Pur ammettendo la sua perplessità in questa scelta, Saccà vede in "Cinecittà" la prova del costante lavoro Rai. Come dire, non c'è vacanza che tenga per la rete cadetta.   "Cinecittà" è destinato a piacere e a confermare il consueto share di Raidue. Piazzata strategicamente nel palinsesto settimanale, risponderà alla fame di fiction in particolare del pubblico femminile.   Chi è stanco dei soliti medici, poliziotti, avvocati, insegnanti, troverà in "Cinecittà" il sogno dorato del cinema condito da momenti strappalacrime e intrighi e segreti.   Come in tutti i vecchi film sentimentali, l'amore giovane trionfa, l'affetto maturo riposa, l'amicizia è un porto sicuro e i fiori d'arancio arrivano sul più bello.
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