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Chi ha ucciso Rosie Larsen?

Su FoxCrime arriva The Killing, remake di un thriller scandinavo che, in linea con lo stile della AMC, trova nel dettaglio e nella narrazione lenta le armi per sedurre e stupire ancora una volta il pubblico.

The killing

01.11.2011 - Autore: Ludovica Sanfelice
La pallida e riflessiva detective Sarah Linden (Mireille Enos) sta impacchettando le sue cose. E’ il suo ultimo giorno di lavoro alla omicidi di Seattle. Da domani si trasferirà al sole della California insieme al figlio riluttante e al nuovo compagno. La giornata però è ancora lunga e si preannuncia sinistra a cominciare dal ritrovamento di un golf insanguinato, che con il passare delle ore condurrà alla scomparsa di una ragazzina adolescente, Rosie Larsen, e poi all’agghiacciante ritrovamento del suo cadavere.

Mentre le lancette corrono, tre fili paralleli intrecciano la trama: c’è la detective paralizzata da un omicidio raccapricciante che deve indagare e gestire il suo arrogante successore, l’ostilità del figlio e le pressioni di una partenza rimandata e di un fidanzato in attesa; c’è la famiglia di Rosie, frastornata dall’improvviso pezzo di tragedia greca che il destino le ha inflitto; ci sono delle prove che collegano il comitato elettorale del candidato in corsa per le elezioni municipali alla scena del crimine.

E il pensiero corre a Laura Palmer, anche lei vicina ai boschi, anche lei ritrovata nell’acqua, anche lei di nuovo viva e bella in un filmato al vaglio degli inquirenti. Le suggestioni, quelle che mettono la pelle d’oca e intralciano il deglutire, sono in effetti il tratto più istintivo e forte di The Killing, nuova produzione della AMC che ha deciso di portare all’attenzione del pubblico americano un noir nordico, proponendo il remake della serie Forbrydelsen (trasmesso nel 2007), impeccabile thriller che aveva il difetto di parlare danese.

I recenti successi planetari della letteratura scandinava di genere giallo hanno in  mano i grandi numeri dei bestseller e nella testa la formula delle atmosfere polari, asettiche e incolori che irretiscono nelle sospensioni, negli spazi tra le parole, nel sepolto che riemerge. Ambienti fermi immobili, stravolti da omicidi efferati, e un folto pubblico pronto a domandarne spiegazione.

La narrazione seriale potrebbe cercare ispirazione migliore?
Ecco la risposta della AMC. The Killing ha infatti l’intelligenza di evitare che l’americanizzazione del format inquini quel patrimonio estetico che ha trovato seguaci a tutte le latitudini, trasferendo la periferia di Copenaghen ai margini della piovosissima Seattle, scegliendo attori dai tratti nordici, adottando una fotografia fredda ed eternamente fradicia, e mantenendo nel guardaroba della detective quei caratteristici pullover di lana che pizzica. Il network che nel suo catalogo vanta show di serie come Mad Men, Breaking Bad e The Walking Dead, esercita la sua autorità attraverso quello stile fatto della ricchezza di dettagli, del fermentare di storie che si dipanano lente e sinuose, e in The Killing questo primato si fa ancora una volta tesoro anche per il respiro naturale di una storia concepita per essere raccontata in modo approfondito nell’arco di tredici episodi che corrispondono ognuno ad un giorno delle indagini che condurranno all’assassino di Rosie Larsen.

La premiere negli Stati Uniti è stata accolta con calore da 2.7 milioni di spettatori che con le repliche sono diventai 4.7, appuntando questo noir al secondo posto tra i migliori risultati della scorsa stagione dell’emittente. Quali saranno gli ascolti qui in Italia? The Killnf andrà in onda dal 3 novembre su FoxCrime alle 21:55.

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