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Che Natale sarebbe senza Fantaghirò? La saga fantasy torna su Mediaset

Dallo scrigno dei ricordi anni '90 al digitale terrestre: la serie fantasy interpretata da Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart torna in TV restaurata

Fantaghirò

21.12.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Per molti anni è stato uno dei punti fermi nel Natale delle famiglie italiane. Sfogliando una qualsiasi guida TV durante le festività natalizie di un anno a caso dal 1991 in poi, l'occhio vi sarebbe caduto su Una poltrona per due, da una parte, e Fantaghirò dall'altra. Una saga fantasy tutta italiana, diretta da Lamberto Bava e interpretata da Alessandra Martines, per sempre identificata con il ruolo della principessa protagonista, e Kim Rossi Stuart, il suo amato Romualdo nonché futuro attore di punta del cinema italiano.
 
Farà piacere ai fan sapere che Fantaghirò sta per tornare. Non, purtroppo, con nuovi episodi, ma se non altro con le versioni restaurate e rimasterizzate dei cinque capitoli della serie (in versione film), che andranno in onda su Mediaset Extra (canale 34 del digitale terrestre) alle 16:30 dal 21 al 25 dicembre. Uno al giorno, per festeggiare il Natale come si deve.

 
Nata da una fiaba toscana di fine Ottocento, rivista da Italo Calvino con il titolo Fanta-Ghirò, persona bella, la prima miniserie venne trasmessa da Canale 5 il 22 e 23 dicembre 1991, nella versione in due parti da 100 minuti l'una. Fu un successo istantaneo, totalizzando il 27,5% di share e sbaragliando la concorrenza. Tanto che Mediaset (allora Fininvest) mise in cantiere una serie di sequel tutti diretti da Bava e interpretati dalla Martines. La saga perse via via i pezzi e si concluse con un quinto capitolo che scontentò i fan: Kim Rossi Stuart non partecipò alle ultime due miniserie, e per questo gli autori si videro costretti a sostituirlo con un nuovo amore, il cavaliere errante Aries, in Fantaghirò 5, con l'idea di lanciare un nuovo cast e una nuova ambientazione per ravvivare la saga. Invece, il calo di ascolti spinse Mediaset a chiudere baracca e burattini.
 
Ma quelle prime cinque miniserie sono rimaste scolpite nella memoria collettiva di tutti quelli cresciuti con la televisione degli anni '90. Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart erano dei veri sex symbol, così come lo fu Nicholas Rogers, interprete dello stregone Tarabas (prima cattivo e poi buono, ma sempre innamorato di Fantaghirò). La Martines, oggi, continua a lavorare in TV tra Italia e Francia, ma non ha mai più raggiunto il successo di allora. Rogers, invece, ha una ditta di mobili di design nella nativa Sydney e si è ritirato da lungo tempo a vita privata. Accanto a loro c'era un nome di assoluto rilievo, in quel particolare scorcio storico: Brigitte Nielsen, ex signora Stallone, che proprio in quegli anni aveva presentato il Festival di Sanremo accanto a Pippo Baudo. La Nielsen apparve nel ruolo della Strega Nera in Fantaghirò 2, e il suo villain piacque talmente tanto al pubblico da convincere la produzione a inserirlo anche nei capitoli successivi. Altre apparizioni illustri includono Ursula Andress nei panni di Xellessia, madre di Tarabas, e Mario Adorf, grande interprete del cinema noir italiano anni '70, nel ruolo del Re padre di Fantaghirò.

 
Nel 2007, Bava e il produttore Gianni Romoli tentarono di realizzare Il ritorno di Fantaghirò, che avrebbe dovuto riportare in scena, oltre alla Martines, anche Brigitte Nielsen e Nicholas Rogers, ma il progetto non andò in porto per via dei costi eccessivi. E d'altra parte quello di Fantaghirò è un mondo fiabesco che cozza con l'immagine ben più adulta che il genere ha acquisito dopo la saga de Il signore degli anelli, e che ha visto conferma nella trilogia de Lo Hobbit e nella serie TV Il trono di spade. Il fantasy di oggi è decisamente più smaliziato, sfumato, è un luogo in cui male e bene non sono più così nettamente divisi come un tempo. La serie di Lamberto Bava è dunque figlia di tempi più innocenti e naif, con effetti speciali e trucchi che fanno fatica a reggere il confronto con gli standard di oggi. Eppure, il suo fascino ce l'ha, non fosse altro per una dose massiccia di nostalgia che Mediaset mira evidentemente a evocare e sfruttare in questo ultimo scorcio di 2015. Si avvisano i gentili telespettatori di preparare i fazzoletti e farsi cullare dal tema di Amedeo Minghi in un mondo quasi del tutto scomparso, ma sempre piacevole.