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Cara Lost che sei nei cieli

A due anni dai titoli di coda, osserviamo un minuto di silenzio per Nostra Signora delle serie...

Lost

24.05.2012 - Autore: Ludovica Sanfelice
Fratelli e sorelle,

siamo qui riuniti oggi per celebrare una messa di suffragio nel secondo anniversario della scomparsa di Lost, nostra Signora delle serie, che tanto in vita, quanto nell’ora della morte, ha dettato una delle pagine più importanti della storia del racconto televisivo.

All’alba del 24 maggio del 2010 (ora Italiana) milioni di fan in tutto il mondo si riunirono in contemporanea davanti alla tv per dare il loro solenne addio ad uno scoglio sperduto nel Pacifico che aveva messo a dura prova ogni certezza, sventolando davanti al naso la diabolica tentazione di cambiare canale, abbandonando il sentiero accidentato dai dubbi, dalle prove, dagli errori, dai dolori, dalle paure e dalle emozioni che nella finzione nascondeva la distanza metafisica tra i poli della Ragione e della Fede.

Un percorso che mai avremmo ipotizzato di seguire alla tv, quando sei anni prima siamo stati precipitati su una spiaggia da quello che appariva come un show intrigante, esagerato, ben diretto e interpretato e che invece, nei resti di quella carlinga strapazzata, nascondeva un nuovo modo di rivolgersi allo spettatore, improvvisamente promosso ad un ruolo attivo nella scrittura e nella lettura della storia che gli si rivelava davanti. Dentro e fuori lo schermo.

Quel giorno in un atto di fede collettivo, i fan accompagnarono quel processo imperfetto e complicato verso il cassetto dei bei ricordi, da riaprire ogni tanto per farsi aggredire dalla LOSTalgia.

Ogni tanto, tipo oggi.


Se volete fare un salto nel passato (forse sì visto che state davvero leggendo una messa di suffragio...) visitate il nostro speciale omaggio al finale di Lost
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