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Cani sciolti

Su FX debutta la sfortunata Terriers, definita di critici la miglior nuova serie che nessuno ha visto. E l'indifferenza che ha incontrato è l'unica macchia di uno show davvero intrigante e ben concepito.

Terriers

26.03.2011 - Autore: Ludovica Sanfelice
Un hard-boiled cameratesco e maschio strutturato sulla chimica tra i due protagonisti e su una detective story che piacerebbe a Raymond Chandler. Questa è la definizione che potrebbe aiutare ad inquadrare la serie “Terriers”. Perché a dispetto del titolo che fa pensare a un docu-reality ambientato nel mondo delle mostre canine, questo show si propone di rievocare in superficie quelle grandi amicizie tra uomini che nella loro tradizione annoverano gente come Butch Cassidy e Sundance Kid, mentre draga in profondità i fondi paludosi di una società marcia.

Qui ci sono Henry “Hank” Dolworth (Donal Logue) e Britt Pollack (Michael Raymond-James), un ex poliziotto-ex alcolizzato-divorziato in disgrazia e un ladruncolo che prima di incontrarlo faceva cose illegali ma mai immorali, e che ora fila dritto. Oltre a volersi bene senza stare troppo a domandarsi perché, i due sono soci fondatori e unici impiegati di un’agenzia investigativa privata, rigorosamente a corto di licenze. E qui si torna ai cani, perché i Terriers sono segugi da tana specializzati nella caccia ad animali parassiti come i ratti. Capito l’antifona?

La coppia, senza darsi troppe arie, si fa pochi problemi a sconfinare nell’illegalità quando il caso lo richiede e sa cacciarsi in guai che tornano indietro come boomerang incasinando la vita di tutti. Non c’è bontà, non c’è pulizia, non ci sono eroi, e sullo show aleggia lo spirito di Philip Marlowe e del suo private eye californiano. A pensarci bene Hank è un egoista e un compulsivo che si appella ad una relatività morale davvero niente male.

Il plot, come una highway polverosa, si stende lungo l’arco dell’intera stagione e comincia quando un vecchio amico di Hank, disperato, si rivolge a lui per trovare la figlia finita nei pasticci. Questo porta i due detective ad un ricco imprenditore interessato a ritrovarla, ad una serie di omicidi, a segreti, inganni e intrighi loschi d’ogni sorta. Una pacca sulla spalla di consolazione quindi a chi vorrebbe a tutti i costi seguirlo come un procedural: un tipo di somministrazione altamente sconsigliato in questo caso.

Dire che si tratta di una delle offerte di genere meglio concepite e confezionate in circolazione non aiuterà purtroppo a salvare lo show da una cancellazione certa, giacchè Terriers si è guadagnata l’infelice titolo di miglior nuova serie che nessuno ha visto a causa degli ascolti bassissimi. La colpa? Forse una campagna sbagliata e… i cani.

La stagione, a scanso di equivoci, è autoconclusiva e non lascerà perciò disattese le richieste degli spettatori che potranno digerire un po’ più facilmente la sua prematura scomparsa. FX la trasmetterà il venerdì sera alle 21:55 a partire dal 25 marzo. Il consiglio è di dar retta al fiuto e seguire questa preda.