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Bollywood style

All'ambasciata indiana a Roma si è svolta la conferenza stampa del grande progetto di fusion tra India, Occidente e Italia di Raisat.

Bollywood Cover

12.04.2007 - Autore: Francesca Moretti
Allambasciata indiana a Roma si è svolta la conferenza stampa del grande progetto di fusion tra India, Occidente e Italia di Raisat per presentare il programma \"Curry Cultura\" in onda sui canali Raisat dal 16 febbraio e una rassegna di film sul Bollywood style. Come dice lamministratore delegato Francesco De Domenico, con questa iniziativa Raisat intende, seppur in parte, coprire il ritardo che si registra in Italia nei confronti della conoscenza della civiltà indiana che è invece una realtà quotidiana e tangibile. LIndia è nei ristoranti di Milano, dove piatti colorati ed appetitosi hanno preso il posto dei piccoli quadri dei sushi bar; è nelle discoteche e sulle radio dove passa per le voci di cantanti e deejay che, attraversando pesanti barriere, contribuiscono alla multietnicità dei suoni; è nel cuore di Londra dove allApollo Theatre fa il tutto esaurito Bombay dreams del maestro Andrew Lloyd Webber; nei cinema con grandi kolossal come Monsoon Wedding, Lagaan e Devdas; nelle librerie con bestsellers o grandi capolavori della letteratura dovuti a penne come il nobel Rabindranath Tagore; è nei centri di bellezza nelle pratiche ayurvediche e dello yoga; è sulle nostre scrivanie, magari in modo discreto, nei nostri computer come singoli chip e nella posta elettronica. Più che un paese lIndia è un subcontinente con una popolazione in cifre di miliardi, che ha un peso politico, sociale e culturale non indifferente e che entrerà con molta probabilità come membro permanente nel consiglio di sicurezza dellONU. Essendo attenti a quello che succede nel mondo della cultura e della civiltà, continua De Domenico, non possiamo non pagare questo tributo alla civiltà indiana. Padrone di casa è lambasciatore Himachal Som che ci accoglie con leleganza e la gentilezza tipiche della migliore tradizione indiana. Una piccola galleria fotografica ci porta, anche grazie ad un sottofondo musicale da Buddha Bar, tra bimbi sorridenti e donne dagli abiti ricchi e colorati. Ci si sente fieri delle parole dellambasciatore che ci definisce, come gli indiani stessi, un popolo aperto, amichevole e trasparente e ancor più dallambasciatrice che interpreta per noi, accompagnandosi con un harmonium, un brano di Tagore. La sua voce è ferma e dolce e il suono sembra una preghiera e proprio come una preghiera si chiude a mani giunte in un inchino. La parola passa al Presidente di Raisat Luigi Matteucci che entrando nel cuore del progetto ci spiega come sia diviso in due grandi sezioni: una prima Curry Cultura che si sviluppa in 28 piccoli brani di 10 minuti che varcano i settori dello show, della rubrica, della cucina, dellarte, della letteratura e del cinema per tutti i canali e una seconda Bollywood Party, che vedremo ad aprile, in una rassegna della migliore produzione bollywoodiana. Il progetto è davvero ricco e sarà la sua multidimensionalità a garantire una visione completa di questo fenomeno che sappiamo non essere una moda passeggera ma una naturale integrazione di due culture tanto simili come lindiana e litaliana.
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