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Big White

Bizzarro ed in molte parti scoppiettante, "The Big White" rappresenta una delle più divertenti commedie americane indipendenti degli ultimi tempi

the big white

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Regia di Mark Mylod;
con Robin Williams, Holly Hunter, Giovanni Ribisi, Tim Blake Nelson, Woody Harrelson, Alison Lohman

Per Paul (Robin Williams) le cose certamente non stanno andando bene. L’agenzia di viaggi che ha aperto in Alaska sta fallendo, e sua moglie Margaret (Holly Hunter), affetta da sindrome di Tourette, sta notevolmente peggiorando. Un modo per rimediare un po’ di soldi sarebbe quello di riscattare la polizza sulla vita di suo fratello Raymond (Woody Harrelson), che è scomparso da ben cinque anni. Il fatto è che senza un cadavere mancano ancora altri tre anni prima che si possa procedere al pagamento di ben un milione di dollari. Quando perciò Paul trova un corpo dentro un cassonetto, decide di spacciarlo per il fratello morto ed incassare la notevole somma. Chi non crede alla sua truffa è però l’agente dell’assicurazione Gary (Giovanni Ribisi), che si mette immediatamente ad indagare sui traffici del pover’uomo. La situazione si complica ulteriormente quando i due scagnozzi “proprietari” del corpo lo rivogliono, e soprattutto quando invece Raymond ricompare inaspettatamente dal nulla, deciso ad ottenere la sua parte di denaro…

Ecco una di quelle pellicole che si presentano al pubblico ed ai nostri occhi come una piccola, ma molto gradita sorpresa. Pellicola che mescola con disinvoltura due generi perfettamente codificati come la commedia nera ed il noir, questo “The Big White” - sia per l’ambientazione nevosa che per il tono e lo sviluppo dei personaggi -  ha come referenti due splendidi film come “Fargo” (id., 1996) dei fratelli Coen e “Soldi sporchi” (A Simple Plan, 1998) di Sam Raimi.

Se la prima parte del lungometraggio ci mette un po’ a partire, e si rifà troppo esplicitamente alle opere appena citate, man mano che la storia si sviluppa, e soprattutto viene fuori il potenziale comico-surreale delle varie figure in scena, “The Big White” assume una sua fisionomia specifica, e diventa una pellicola godibilissima, ricca di spunti non sprecati. Mark Mylod preferisce allestire una messa in scena lineare e non “invasiva”, e lascia ampio spazio alla caratterizzazione del suo nutrito ed affiatatissimo gruppo di attori; questa scelta non si sarebbe potuta rivelare più azzeccata: dai protagonisti all’ultimo comprimario, tutti gli interpreti forniscono una prova maiuscola. Ci teniamo a sottolineare in particolare la grande vena comica di Holly Hunter, ed i suoi straordinari duetti “nonsense” con un altro grande caratterista come Tim Blake Nelson. Ma fa piacere anche rivedere Robin Williams in un ruolo a lui congeniale, in cui si trova perfettamente a suo agio.

Bizzarro ed in molte parti scoppiettante, “The Big White” rappresenta una delle più divertenti commedie americane indipendenti degli ultimi tempi. Diretto con mano felice e recitato come meglio difficilmente si sarebbe potuto, quest’opera si segnala come una delle possibili sorprese di questa stagione cinematografica.