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Cinema. Studio Universal ricorda Buster Keaton

Buster Keaton

04.05.2006 - Autore: Nexta
Studio Universal celebra Buster Keaton a quaranta anni dalla sua scomparsa. «A furia di beccare torte in faccia ho capito una cosa, che tanto più mi mostro indifferente e quasi stupito di fronte all’ilarità del pubblico, tanto più quello ride»- questo diceva l'attore la cui brillante carriera artistica, nata con il cinema muto, si è conclusa con l’avvento del sonoro ed è stata celebrata da un Oscar alla carriera assegnatogli nel 1959. L’appuntamento è per tutto il mese di febbraio, con 28 cortometraggi in onda ogni sera alle 20.30, e con 4 suoi film, trasmessi tutti i lunedì alle 21.00, preceduti da un Focus esclusivo realizzato dal Canale. Ecco i titoli dei film:
Lun 6 - Come vinsi la guerra (1927) di Buster Keaton e Clyde Bruckman
Lun 13 - College. Tuo per sempre (1927) di James W. Horne
Lun 20 - Io...e il ciclone (1928) di Charles Reisner
Lun 27 - Dolci vizi al foro (1966) di Richard Lester
Il Focus vuole essere un viaggio all’interno della vita privata e della carriera di Joseph Francis Keaton, meglio noto come Buster Keaton. L'attore, al pari di Charlie Chaplin e Harold Lloyd, è considerato uno dei maggiori comici di tutti i tempi. Immagini, scene dei suoi più importanti film ed un’ intervista allo stesso Keaton contribuiscono a raccontare una vita costellata da successi ma, come spesso accade ad Hollywood, precipitata improvvisamente nell’ombra. Keaton nasce nel 1895 dagli attori d’avanspettacolo Joe e Myra Keaton e debutta in scena alla tenera età di 4 anni. I suoi genitori collaborarono a lungo con Harry Houdini ed è proprio l’illusionista a soprannominare il vivace ragazzo“Buster” (“ruzzolone”), per la sua capacità di compiere evoluzioni, acrobazie, esercizi fisicamente difficili e pericolosi. Pur non essendo una compagnia tra le più famose, quella dei Keaton riscuote un discreto successo. Quando il padre si dà all’alcool e il team si scioglie, Keaton entra a vent’anni nel mondo del cinema come spalla-antagonista di Fatty Arbuckle, con cui gira 14 corti e con cui stringe una delle sue più forti amicizie. Nel 1920 apre un suo studio e inizia a produrre cortometraggi comici, di cui è anche scrittore, regista ed interprete. Quando Keaton abbandona il teatro per il cinema, la maschera imperscrutabile e imperturbabile che lo caratterizza è già delineata. Questa maschera è la firma di tutti i suoi film, tra i quali 'Come vinsi la guerra' del 1927. Con l’arrivo del sonoro comincia il triste declino della sua carriera: la sua comicità basata sulla mimica, sulla piena espressività gestuale, rifiuta la parola, non prevede questa forma di comunicazione. Ben presto trascurato da Hollywood e alcolizzato, finisce solo e dimenticato, continua a lavorare come consulente, sceneggiatore o attore in parti minori ma riesce a mala pena a sopravvivere. Nel 1959 il Cinema riconosce, sia pure con molto ritardo, il suo grande contributo assegnandogli un Oscar alla carriera e, poco prima della sua morte, una retrospettiva alla Biennale di Venezia. Muore a Los Angeles il 1 febbraio del 1966, anno della sua ultima interpretazione: 'Dolci vizi al foro'.  
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