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Basic Instinct 2

A distanza di quattordici anni, Sharon Stone torna al ruolo che la rese famosa in tutto il mondo: l'affascinante scrittrice di gialli Catherine Tramell

Basic Instinct 2

12.04.2007 - Autore: Eva Gaudenzi
Catherine Tramell è tornata. L’affascinante scrittrice di gialli costruisce la sua nuova ragnatela. A distanza di quattordici anni, Sharon Stone torna al ruolo che la rese famosa a livello internazionale.

Londra. Lo psichiatra Michael Glass (David Morrissey) è al culmine della sua carriera. Quando l’ispettore capo della polizia Roy Washburn (David Thewlis) chiede a Glass di effettuare una perizia su una certa Catherine Tramell (Sharon Stone), tutte le sue certezze improvvisamente crollano. Il magnetismo è immediato: Glass è affascinato da Catherine sia mentalmente che fisicamente. Risucchiato in una tela di bugie e seduzione, le pulsioni istintive dello psichiatra vengono alla luce in modo violento e inaspettato. Il limite del rapporto professionale viene superato. Intorno ai due solo morte e paura. 

Volutamente lontani dal classico concetto di sequel, i realizzatori di Basic Instinct 2  preferiscono parlarne come di un film indipendente, che sta in piedi da solo nonostante il successo dell’episodio precedente. Balza agli occhi l’evoluzione del personaggio di Catherine: lenta e riflessiva nella strategia dell’attacco ma totalmente priva di compassione per le sue vittime. Rispetto al primo episodio è molto più glaciale, oscura e misteriosa.

E l’erotismo? E quel famigerato accavallamento di gambe? Se in “Basic Instinct di erotismo (gratuito) ce n’era fin troppo, la mannaia della censura si è abbattuta inesorabile su questo secondo episodio. Chi si aspettava di vedere qualcosa di più di un nudo fugace, rimarrà ampiamente deluso. Il tutto a scapito di una sceneggiatura di per sé non brillantissima.

Resta lei, Sharon Stone. Bellissima nella maturità dei suoi 48 anni appena compiuti. Elegantemente vestita, ricorda le dive del noir anni Quaranta. Quando rigore e trasgressione erano le due facce di una stessa medaglia. Si fa fatica a credere che Catherine Tramell possa provare attrazione per un personaggio come  il dottor Glass: il tronfio professionista inglese che ha il volto David Morrissey. Niente a che vedere col fascino magnetico dell’indimenticabile Michael Douglas. Sequel o non sequel, il film di Michael Caton-Jones  traballa sotto troppi punti di vista.