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Bad? (2° parte)

Era la punta di diamante della Motown Records, era l'icona della discomusic fine anni '70, era fino a ieri ritenuto il più celebrato entertainer del pianeta. Ma cosa ne è stato del Re del Pop?

michael jackson foto

12.04.2007 - Autore: Carlito Schilirò
Ma come e quando è avvenuta l\'involuzione da icona a orco cattivo? \"From hero to zero\". Correva l\'anno 1993, così vicino eppure così stranamente lontano nella timeline musicale. A due anni esatti dall\'uscita del suo quarto album \"Dangerous\", scoppia il caso \"Jackopedofilia\". Jackson da benefattore dell\'infanzia, diviene nel giro di 48 ore individuo sessualmente deviato e potenzialmente pericoloso. Segue a breve un suo appello videoregistrato a tutto il mondo, in cui denuncia l\'abuso perpetrato nei suoi confronti dalle forze dell\'ordine e la sua più totale innocenza. Se prima si cercava di chiudere un occhio sulle sue stranezze, ormai l\'opinione pubblica non può più fidarsi di lui. La sua reputazione ne avrebbe sofferto per sempre. Ultima via di salvezza, il tempo. Che possa guarire le ferite, che abbia il potere di cancellare dalle memorie collettive il ricordo della misera fine di un eroe. Per sua fortuna, il tempo ha avuto ragione. Anche questa volta. Il caso viene insabbiato, la vita continua. Michael Jackson può continuare a sperare e a fare progetti per il futuro. Ma che futuro lo aspetta? Dove sono finiti i tempi di \"Don\'t stop \'till you get enough\", \"Billy Jean\" o \"We are the world\"? Oggi, a 43 anni suonati (nel vero senso della parola), portati peggio degli over sixty di Mick Jagger, Michael come gli zombie di \"Thriller\" esce dal suo sarcofago per esibirsi con qualche difficoltà sui palchi americani accanto a Britney e agli N\'Sync, da lui stesso eletti nuovi \"Re del Pop\", quando appena 20 anni prima era accompagnato da Paul McCartney, Lionel Richie e Diana Ross. \"Invincible\" strizza forse troppo l\'occhio ai teen-agers, si mette in gioco dove i giochi sono ormai già stati fatti, sembra voler dire \"voglio ma non posso\", sembra voler essere l\'ultimo respiro esalato da un gigante ormai provato. Era troppo chiedere un altro \"Thriller\"? Era forse troppo sperare in un album maturo, un album che rispecchiasse le esperienze di un uomo come Michael? Un uomo, nel bene e nel male, fuori dal comune.   Insomma, a questo punta la domanda nasce davvero spontanea: ma allora chi è veramente Michael Jackson? Semplice, \"un bambino\". Non lo afferma né la stampa, né qualche intimo amico o collega e nemmeno qualche biografo di fiducia. E Jacko stesso a dare una definizione alla sua eccentricità. Il perché? Non bisogna scavare neanche tanto a fondo, non serve essere dei novelli Freud per capire che Michael è un bambino cresciuto troppo presto. Strappato con la forza agli anni più belli della sua vita. Entertainer professionista a partire dall\'età 6 anni, una benedizione oppure una triste disgrazia? In ogni caso un destino inevitabile, per chi come lui è custode di un dono. Ancora una volta, l\'ennesimo caso di una coppia di genitori colpevoli di aver creato un \"mostro\". Colpevoli di aver proiettato su di un innocente le proprie frustrazioni ed insoddisfazioni personali o forse più semplicemente colpevoli di aver amato troppo, con troppa intensità, con troppa morbosità. Una lista di vittime, a cui vanno aggiunte anche le sorelle Janet e LaToya Jackson. Nonostante tutto, Jacko è ancora Re. Del cattivo gusto e del kitsch, ma pur sempre Re. Anche questo è Michael Jackson, anche questa è l\'America.
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