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Attrice per caso
Intervistando i casting directors, gli agenti, percorrendo le tappe necessarie per diventare famosi ci si rende conto della fatalità di questa professione e di come possa essere determinante il tanto paventato provino.

12.04.2007 - Autore: Maria Antonietta Schettino
Intervistando i casting directors, gli agenti, percorrendo le tappe necessarie per diventare famosi ci si rende conto della fatalità di questa professione e di come possa essere determinante il tanto paventato provino.
Ci sono aspiranti attori che si sottopongono ripetutamente a numerosissimi casting sperando nella buona sorte e cè chi, beffardamente, viene selezioanto dal destino e trascinato nel mondo dello spettacolo.
Immaginate di essere a scuola, magari assorti o forse assopiti durante una lezione, di sottofondo un vociare inconsueto ed improvvisamente bussano alla porta, vi svegliate definitivamente: potreste mai immaginare che è il fato che cerca di voi?
Stefania Rivi non lavrebbe mai ipotizzato. Forse questa la chiave del suo fresco seppur intrigante fascino.
Accompagnata dalla giovane addetta stampa Cristina Orazi ci racconta con entusiasmo la sua particolare esperienza.
Quando è cominciato tutto?
S.R.: Frequentavo la 5° dellistituto darte a Modena a metà anno scolastico, durante una lezione di italiano, ci informano che un regista, Gianni Zanasi, cercava, nelle scuole, la protagonista per il film A Domani. Ci chiamarono classe per classe nella palestra e solo quelli scelti sarebbero andati a fare il provino.
Scusa -la interrompo- ma avevi mai pensato di fare lattrice prima?
S.R.: No, amavo ed amo la musica che studiavo in un corso amatoriale: quando mi scelsero, insieme ad altre ragazze, avevo molti dubbi.
Chi ti convinse?
S.R.: Rita Rognoni, che insieme a Zanasi sceglievano le probabili protagoniste. Daltronde si trattava di una specie di gioco con esito assai remoto.
Andiamo al famigerato provino, che ti chiesero?
S.R.: Nel primo cercavano di conoscermi, mi fecero domande su che paese amassi particolarmente ed altre per farmi sciogliere, poi mi salutarono; tornai a casa senza nessuna speranza. Due giorni dopo mi richiamarono per un altro provino, poi per il terzo , poi per il quarto, il quinto, il sesto. Alla fine del provino non mi dicevano mai se lavevo superato, attendevo solo la possibile telefonata successiva.
Quando hai iniziato a realizzare che potevi essere scelta ed hai iniziato a sperare?
S.R.: Al settimo provino la rosa delle \'possibili\' si era ristretta, al nono eravamo rimaste solo in due; per vedere la mia reazione mi comunicarono che era stata presa laltra ragazza.
Come hai reagito?
S.R.: Con sportività, senza drammi.
Dopo la buona notizia che tu saresti stata la protagonista di A Domani comè cambiata la tua vita?
S.R.: Iniziammo a girare il film con ritmi per me estenuanti, ma ero contenta ed affascinata anche perché il regista non ci faceva leggere la sceneggiatura, ma dovevamo reagire allistante.
Poi nel 99 cè stata lesperienza del festival di Venezia dove il film era in concorso. Lì vidi tantissimi attori che prima guardavo solo in televisione e incominciavo lentamente a realizzare quello che stava succedendo.
Poi cose successo?
S.R.: Sono iniziate le proposte, i casting e lo studio. Ho fatto teatro, ho impersonato Maria nell episodio della bibbia Giuseppe di Nazareth, ho partecipato al film Lupo Mannaro, a I cavalieri che fecero limpresa, Via Zanardi 33 ed in prossima uscita Cerco Lavoro prodotto da Edwige Fenech.
Questo a livello professionale, ma nella tua vita cosè cambiato e soprattutto hai fatto della recitazione la tua occupazione definitiva?
S.R.: Dopo il diploma mi sono iscritta alluniversità, non ho abbandonato gli studi. Personalmente non sono cambiata. È cambiato latteggiamento di alcuni amici nei miei confronti, forse le persone ti attribuiscono i loro pensieri, immaginano che sei cambiata e invece sono proprio loro a trasformarsi, non tu.
Insomma, consiglieresti di entrare in questo mondo, di diventare attori a tanti ragazzi che tentano questa strada?
S.R.: Si e no. Il lato negativo consiste nel contesto che circonda il mondo dello spettacolo, fatto spesso di ipocrisie, di simpatie; il lato stupendo, invece, che lo rende unico ed affascinante sta nelloffrirti la possibilità di essere te stesso e tanti altri.