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Asiatica Film Mediale

Dal 19 al 27 novembre Roma si prepara ad ospitare la più ampia e prestigiosa rassegna in Italia dedicata al cinema orientale: la sesta edizione dell'Asiatica Film Mediale

Asiatica Film

12.04.2007 - Autore: Michela Saputi
Dal 19 al 27 novembre Roma si prepara ad ospitare la più ampia e prestigiosa rassegna in Italia dedicata al cinema orientale. La sesta edizione dell’Asiatica Film Mediale aprirà una finestra preziosa e rara sulla produzione culturale dell’est del mondo, sempre più rilevante nel panorama internazionale ma ancora ai margini del mercato e del consumo culturale di massa

Tra L’Auditorium e la Casa del Cinema  si articoleranno 9 giorni di programmazione intensa, tra eventi, incontri, lezioni di cinema, ed una ricca carrellata di proiezioni a presentare in anteprima italiana le produzioni di 20 paesi.

Potremo così conoscere voci ed intuizioni dall’India, e dalla Cina, ma anche ad esempio da Birmania, Cambogia, Corea, Kirghizistan, e Uzbekistan, attraversando generi e direzioni (documentari, fiction e nuove produzioni), per mettere a fuoco le diverse modalità con cui realtà e finzione possono incontrarsi e raccontare il mondo asiatico e le sue trasformazioni. Grandi produzioni e maestri affermati si affiancano a voci emergenti e principali rivelazioni dell’ultimo biennio.

Nella prima categoria, rientra “The rising ballad of Mangal Panday”, il blockbuster indiano in perfetto stile new bollywood che  aprirà il festival…, alla presenza del regista Ketan Mehta

In programma, ben 4 film in lizza per l’oscar: “Blood and Bones”, con Takeshi Kitano nei panni di un immigrato coreano nel Giapone degli anni ’20; “Sex and Philosophy”, una raffinata riflessione sull’amore girato in Tagikistan; “The Tin Mine”, una nostalgica rivisitazione degli anni ’50 nel sud della Thailandia, e “La grotta del cane giallo”, secondo film della regista mongola Byambasuren Davaa già coautrice di La storia del cammello che piange.

Il festival propone poi un variegato mosaico di storie sulla condizione femminile nei paesi asiatici, e diversi film di denuncia e impegno, come“Underexposure”, il primo film girato a Bagdad dopo la caduta di Saddam Hussein, e  “Land Mines. A love story”, una storia d’amore tra un ex-mujaheddin e una contadina afgana, entrambi vittime delle mine anti uomo. Tra i titoli italiani, Frammenti elettrici n. 4-5. Asia-Africa di Yervant Gianikian e Angela Ricci, uno straordinario lavoro di destrutturazione delle immagini d’archivio degli anni Settanta dei Paesi post-coloniali.

Infine, l’occasione di conoscere il nuovissimo cinema indipendente cinese, e le esperienze più innovative dal punto di vista del linguaggio cinematografico, come Oxhide della giovanissima Liu Jiayin, premiato a Berlino e al 29° Film Festival di Hong Kong.

Per il programma e le informazioni sulla rassegna: www.asiaticafilmmediale.it

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