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Anteprima: Mad Love

Sul canale CBS ha debuttato Mad Love, la nuova sit-com romantica con Jason Biggs e Sarah Chalke. La nostra recensione in anteprima.

Mad Love

25.02.2011 - Autore: Adriano Ercolani
C’era davvero bisogno di un’altra sitcom dai risvolti romantici ambientata a New York? A giudicare dall’episodio pilota di “Mad Love” (id., 2011) probabilmente no.

Una serie TV storica come Friends (id., 1994-2004) era stata più che degnamente sostituita dal successo di E alla fine arriva mamma (How I Met Your Mother, 2005-oggi), giunta alla sua sesta stagione e rinnovata per il prossimo futuro. E proprio a quest’ultima striscia pare rifarsi in maniera evidente ma piuttosto piatta questa nuova sitcom, che vede protagonisti i due comici Jason Biggs e Sarah Chalke, che già aveva partecipato ad alcune puntate dell’altra produzione.

La presentazione dei due personaggi protagonisti, Ben Parr e Kate Swanson, risulta abbastanza monocorde: la situazione legata al loro incontro è polverosa, lo sviluppo successivo al loro primo appuntamento è meccanico e noioso, l’interpretazione dei due attori non certo indimenticabile. Per la ricerca di un tipo di comicità più graffiante e scorretta meglio rivolgersi ai due non protagonisti, i loro rispettivi migliori amici Larry e Connie, interpretati rispettivamente da Tyler Labine e Judy Greer. Ed è proprio questa notevole caratterista comica, già apprezzata al cinema in lavori come “The Village” (id., 2004) o “Elizabethtown” (id., 2005) che potrebbe rappresentare l’elemento più forte di “Mad Love”: la sua capacità di rendere simpatico anche il personaggio più acido e scorbutico potrebbe essere l’arma vincente della produzione.

Scritta da Adrian Wenner e Matt Tarses - lo scrittore di Scrubs (id., 2001-2010) e della mitica serie Tv “Sports Night” (id., 1998-2000), “Mad Love” si è presentato al debutto sui palinsesti americani come un prodotto ideato e confezionato senza particolare originalità: speriamo che nelle puntate successive il tono della comicità e la funzionalità delle situazioni cresca, magari sfruttando in maniera più lungimirante l’acrimonia che serpeggia tra i due comprimari, acerrimi nemici e potenziali fautori di qualche risata più corrosiva. Per il resto, il tutto appare sinceramente scontato.
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