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Amori nello spazio

Arriva su Fox "Defying Galaxy", il "Grey's Anatomy" dello spazio.

Defying Gravity - le galassie del cuore

15.06.2010 - Autore: Elisabetta Tirabassi
L’idea è del 2004, quando l’emittente ABC mandò in onda il docufiction (una storia inventata sotto forma di documentario) chiamato “Space Odyssey: Voyage to the Planets”. Il prodotto piacque e si pensò di ricavarne un serial. A distanza di cinque anni e con l’apporto congiunto di ben quattro paesi (Gran Bretagna, Germania, Canada e Stati Uniti), James Parriott ha dato vita a “Defying Gravity”, ribattezzato dalla stessa ABC il “Grey’s Anatomy” dello spazio.

E, in effetti, con la pluripremiata serie tv ideata da Shonda Rimes, “Defying Gravity” ha molto in comune, dalla voce narrante del suo protagonista che apre e chiude ogni puntata, passando per la struttura monotematica di ogni episodio, fino ad arrivare al forte interesse per i legami emotivi che intercorrono tra i personaggi. Quello che manca alla serie e che in America ne ha decretato la chiusura dopo la prima stagione (anche se ne erano previste bene sei) è forse l’equilibrio tra fantascienza e temi da soap opera, cosa che “Grey’s Anatomy” è riuscita perfettamente a creare. Il risultato è una stagione che non è riuscita a tenere attaccato allo schermo il numero necessario di spettatori, a causa anche dell’eccessiva lentezza dello snodo narrativo, pur avendone davvero tutte le potenzialità.

La storia racconta di un gruppo di astronauti che nel 2052 sono stati selezionati per partecipare a una missione importantissima, lunga sei anni, che prevede l’esplorazione di tutti i pianeti del nostro sistema solare a partire da Venere. Il programma spaziale è il più pretenzioso dopo lo sbarco su Marte che, sotto il controllo del capitano Maddox Donner (Ron Livingston) vide l’abbandono di due astronauti. Ovviamente lo stesso capitano si trova ora a partecipare, seppur come riserva, alla nuova missione di cui ha coordinato anche la preparazione e l’addestramento. Una stranezza però c’è: gli stessi partecipanti alla missione, infatti, sanno ben poco di ciò che dovranno fare nello spazio e del fine ultimo di questo dispiego immenso di forze e denaro pubblico.

In ogni puntata, quindi, oltre a raccontarci il presente della missione spaziale e le difficoltà di ogni singolo personaggio (alle prese con problemi fisici, psicologici e con incontri del terzo tipo), la timeline principale è alterata da continui flashback dell’addestramento e della missione su Marte, così da ricostruire lentamente e minuziosamente le vere motivazioni dietro al progetto Antares, il passato di questi astronauti e le loro intricate relazioni sentimentali. Sì, perché “Defying Gravity”, oltre ad essere un prodotto di sci-fi, è anche un drama di quelli che sfiorano quasi la soap opera. Insomma, nel programma spaziale Antares, oltre a tanta fantascienza, non mancheranno, amori, tradimenti, gravidanze indesiderate, litigi e persino un pizzico di voyeurismo visto che tutto è ripreso dalle telecamere di un’emittente che ne ricava un reality show in ritardo di appena trenta secondi rispetto alla registrazione fatta dalla Nasa.

“Defying Gravity” sarà in onda su Fox (canale 112 di Sky) dal 15 giugno alle ore 21:55.