Cosa significa amore libero? E quando una coppia può definirsi “aperta”? Immaginiamo di tornare indietro nel tempo: anni 70, periodo di rivoluzione e di ricerca della libertà dove trasgredire e disobbedire sono i verbi più in voga, in contrasto con le regole della buona società. E’ proprio di questo che racconta “Swingtown”- in italiano “sveltina”- serie creata da Mike Kelley per il network CBS, che riporta lo spettatore a quegli anni di rivoluzione, di costumi e sessuale, narrando le vicende di tre famiglie di Chicago trascinate nel vortice delle “non regole” di quegli anni..
Siamo nel 1976, bicentenario dell’indipendenza in un'America che non riesce a scrollarsi di dosso la guerra del Vietnam, un’America scossa violentemente dallo scandalo Watergate e dalla crisi economica. La storia ha inizio quando i Miller (Jack Davenport e Molly Parker) si trasferiscono in un sobborgo residenziale di Chicago vicino ai Thompson (Josh Hopkins e Miriam Shor) e ai Decker (Grant Show e Lana Parrilla). Proprio questi ultimi rappresenteranno il vertice più trasgressivo di questo triangolo di famiglie che condurrà al corto circuito.
A fare la serie, comunque, non sono solo i protagonisti più adulti (e adulteri) ma anche i loro figli teenager: ragazzini che rubano i giornali erotici dei loro papà e si confrontano con tematiche come la prevenzione nei rapporti sessuali, mostrandosi, ironicamente, più svegli degli stessi genitori.
Nonostante le buone premesse, “Swingtown” in America non ha avuto successo, anzi. Dopo i buoni numeri del “pilot” la serie ha costantemente perso ascolto. La CBS inizialmente ha cercato di rimediare cambiando l’orario di messa in onda senza ottenere i risultati sperati e, si è vista quindi costretta a cancellare lo show dai palinsesti.
Parlare di sesso, droga, rivoluzione e libertà, in effetti non è semplicissimo e la contestualizzazione nell’America post Vietnam ha reso il compito più difficile del previsto. La bocciatura a stelle e strisce, pesante, non rappresenta la cartina tornasole per tutte le stagioni. La storia della televisione è piena di esempi di flop clamorosi in America che in Italia hanno invece riscontrato un buon successo. Difficile dunque lanciarsi in previsioni di gradimento da parte del pubblico. Accarezzando il vecchio e mai ritrito adagio, “tentar non nuoce”, converrà quindi concedere una chance alle tre famiglie della serie, riconoscendo alcuni meriti indiscutibili agli autori, bravi nel confezionare un intreccio drammatico incastonato nell'America dei “Seventies”, perfettamente ricostruita, tra musiche dell'epoca, scenografie e costumi ma, soprattutto, in grado di racchiudere nel teleschermo lo spirito e la mentalità di un'epoca che ha fatto la storia dello scorso secolo.
“Swingtown” va in onda su Rai4 ogni martedì a partire dalle 22:00.


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Amore Libero
Arriva su Rai4 la serie scandalo "Swingtown": scambi di coppia, libertà sessuale adolescenti e droghe.

12.05.2009 - Autore: Anna Toppani