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"Amici" come prima?
E' la settimana del caso "Amici": la metà della classe di Maria De Filippi è stata privata della maglietta da titolare, mentre Imma esce definitivamente dalla scuola artistica più spiata d'Italia. Non ci sono più gli artisti di una volta o si tratta di una clamorosa "toppa" degli autori dello show?

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
Gran riunione del corpo docente e crudo verdetto: i ragazzi di “Amici” non valgono la promessa dei provini, non progrediscono nell’apprendimento e a ben undici di loro è stata temporaneamente sottratta la maglietta celeste da titolare, oltre che la possibilità di apparire nella diretta del sabato. Solo un esame in tutte le discipline potrà riconfermare la loro idoneità.
A quattro anni dalla nascita del fortunato programma di Maria De Filippi si è verificata una spiacevole circostanza che ha costretto autori e docenti a dimezzare la classe di aspiranti ballerini, cantanti e attori.
Anche Imma -la biondina campana studentessa di canto- era stata inclusa nella lista nera ma, in seguito ad alcune amare dichiarazioni fatte a telecamere accese, in cui denunciava di provare “schifo” nei confronti della scuola e sfiducia verso autori e docenti, ha pensato bene di abbandonare autonomamente –e per sempre- il “campo di battaglia”.
Il provvedimento è legittimo, certo, ma una perplessità tormenta prepotentemente gli appassionati del programma: perché sono stati “fatti fuori” quasi tutti i ragazzi più preparati? Come mai Antonino, cantante foggiano piuttosto talentuoso -tanto da poter essere a ragione definito il Seal di Capitanata-, non fa più parte della scuola di “Amici”? E perché Maddalena, che non manca una nota neanche a pregarla? E che dire di Alexandra, tanto pettegola e chiacchierona quanto, tuttavia, intonata e di bella presenza?
Forse il provvedimento in questione è un modo per stimolare i ragazzi a far di più e meglio, ma è anche vero che i titolari rimasti non brillano certo per decisivo merito o talento.
Allora, ci domandiamo: a chi servirà questa bella lezioncina? Forse gli eredi di questa “morale della favola” saranno gli autori, ai quali l’episodio, probabilmente, tornerà utile in futuro per una selezione più attenta del gruppo a numero chiuso.
E già: sono lontani i bei tempi della scuola di “Amici”, in cui tutto filava liscio e sembrava che questo semi-reality potesse dare esempi di buon dialogo e umana comprensione tra docenti e discenti.
Ma si sa: in fondo in ogni scuola il sistema gerarchico prevede premi e punizioni.
Non ci resta che augurare a grandi e piccini che, una volta per tutte, si torni ad essere “Amici”..come prima!