NOTIZIE

All'uscita del cinema

La grande magia del cinema è lo spettatore che esce dalla sala e si porta il film con sé. Il pubblico di Cinderella Man esce dopo aver vinto il mondiale di boxe. Quello di Herzog esce con un paesaggio interiore stravolto

Cinderella man

12.04.2007 - Autore: Claudio Moretti
Il pubblico è uscito dalla sala boxando nell’aria. Provava e riprovava la classica combinazione di "Cinderella Man": “Pam, Pam, Bang!”. Cioè: jab sinistro, jab sinistro, e il destro che spegne le lampadine. Alla fine alzavano le braccia al cielo in segno di vittoria, gli spettatori all’uscita della prima del film di Ron Howard. Quale immedesimazione! Quale trasporto! Dice lo scrittore Paolo Nori in "Bassotuba non c’è": …te vai a vedere un film sulla rivoluzione, viene fuori che ti sembra di aver fatto la rivoluzione. Allora, dopo, vai a casa, come uno che ha appena fatto la rivoluzione. Cosa deve fare uno che ha appena fatto la rivoluzione? Niente. Va a letto, a riposarsi. Che te hai un bel dire, dopo, Scantatevi (ribellatevi ndr) che vi stanno sfruttando […] quelli ti guardano come se loro fossero Robespierre e Marat. Ecco l’esatto stato d’animo dello spettatore dopo un film come "Cinderella Man". Lo spettatore si è risollevato dalla Grande Depressione del ’29, poi è risalito sul ring con una mano rotta, ha sottratto la famiglia dalla povertà ed è andato a conquistare il titolo mondiale dei Pesi Massimi. Nel complesso una serata positiva.


Che poi uno dice lo spettatore che esce dal cinema, ma un conto è uscire da "Cinderella Man" di Ron Howard con Russell Crowe, film americano se ce n’è uno, un conto è uscire da "L’ignoto spazio profondo" di Werner Venerato Herzog. Ad esempio un tipo, seduto sulle scale del Palazzo del Casinò un paio di gradini sopra al vostro cronista, conversava al telefonino: Herzog ha toccato delle vette di cinema assoluto. Sono sconvolto. Non esiste nulla di nemmeno paragonabile nella sua cinematografia (…che insomma, Herzog, un paio di filmetti niente male deve pure averli fatti). Magari esagerato. Ma non c’è che dire, lo spettatore si era ritrovato immerso nell’incanto di un mondo in cui l’atmosfera era fatta di elio liquido e il cielo di ghiaccio. E insomma, come uscire da un universo a parte del genere? Senza fiato. Lo spettatore torna a casa e che fa? Va a letto a riposarsi. Ci prova. Ma quel mondo strano gli ronza in testa. E magari allora si alza e ha voglia di andare a fare la rivoluzione.