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Accordo raggiunto. Mondiali alla Rai

A giugno vedremo i mondiali attraverso l'emittente pubblica. 299 miliardi per Corea-Giappone ed una parte di Germania 2006.

Cannavaro

15.10.2002 - Autore: Gianluca Farina
Il grande evento calcistico si avvicina e poco alla volta tutti i vari nodi organizzativi arrivano al pettine e si sciolgono. Scatta l’ora dell’intesa sui diritti di trasmissione delle partite e la Rai, del resto dubbi non ve n’erano, trova l’accordo con il gruppo Kirch, la miniera d’oro che detiene i diritti televisivi della kermesse asiatica nonché di quella successiva in terra di Germania. Dunque sarà come di consueto l’emittente pubblica nazionale a trasmettere in video, e in radiofonia, i prossimi mondiali di calcio per un importo complessivo di 299 miliardi di lire, cifra che comprende, per l’esattezza, tutti gli incontri di Corea-Giappone e venticinque partite del mondiale successivo, quello previsto appunto per il 2006 in Germania. Cifra assai più contenuta dei 400 miliardi richiesti in principio da Kirch per la sola trasmissione del mondiale nippo-coreano. Richiesta che aveva scatenato le proteste e l’opposizione dei vertici di Viale Mazzini, e con loro di tutte le federazioni e le tv pubbliche degli altri paesi europei, che la consideravano al di fuori di qualunque regola di mercato. Mesi di trattative, cifre più ragionevoli e finalmente la pace ed i contratti. La tv italiana è stata l’ultima a raggiungere l’intesa ed il contratto è pressoché simile a quello strappato da inglesi e francesi, ma economicamente meno oneroso. Nell’accordo, ratificato dal Cda della Rai, anche un’opzione che scade nel 2004 per acquisire l’altra metà dei mondiali tedeschi. Rai e gruppo Kirch hanno inoltre definito una clausola (premio condivisione rischio) direttamente legata ai risultati ottenuti dagli azzurri. Nel caso, augurabile, la nazionale del Trap acceda ai quarti, alla semifinale ed alla finale la Rai metterà mano al portafoglio per una cifra comunque non superiore ai 14 miliardi per assicurarsi queste ultime partite. Il presidente della Rai Zaccaria si dice soddisfatto del raggiungimento dell’accordo che, sottolinea, è uno dei migliori in campo europeo. Va da sé che il canone coprirà solo in parte la spesa ed allora via al grande lancio pubblicitario, con la speranza che gli spot lascino ancora spazio alla spettacolare arte della pedata.
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