Abrams on the Rock

Altro giro altra corsa (sulla musica di Michael Giacchino), nuova isola nuovo mistero. J.J. Abrams vive e combatte tra noi lanciando bombolette di gas tra il pubblico per metterlo fuori gioco e trascinarlo nella sua nuova avventura televisiva. Ad Alcatraz. Al risveglio nei sotterranei del famigerato penitenziario della baia di San Francisco, l’ambiguo agente Emerson Hauser - Sam Neill, ci arruola nella sua task force. Qui si indaga segretamente su un caso top secret ai limiti dell’inspiegabile. Vecchia volpe di un J.J….

Il 20 marzo 1963 Alcatraz venne chiusa per i costi insostenibili e i detenuti trasferiti a scontare la pena in altre strutture. Ma questa non è che la versione ufficiale. Quella notte infatti 302 persone - 256 prigionieri e 46 secondini - sparirono, inghiottiti nell’ombra. Inquietante, sì, ma questo è niente. Sono passati 46 anni da quel giorno quando uno di loro ricompare senza mostrare alcuna traccia di invecchiamento. E’ solo il primo, gli altri lo seguiranno presto. E considerando la schiatta di supercriminali relegati on the Rock, non sarà bello incrociarli…

Combinando teorie cospirazioniste e crime drama si scivola nella clandestinità di un’autorità alternativa, addirittura di un carcere alternativo; una segreta in cui bisognerà calarsi per far luce su questo intrigo che, conoscendo J.J. potrebbe sfogare in un universo parallelo o in viaggio temporale che nel salto continuo tra presente e passato dovrà darà spiegazione del loro accavallarsi. Ma se abbiamo capito con chi abbiamo a che fare, questo non è che l’inizio di un rompicapo che non si scioglierà prima di qualche stagione. A differenza di Lost, però, Abrams promette la costruzione un mondo seriale meno claustrofobico e più flessibile che accetterà in platea anche il pubblico meno fedele. E a giudicare dal Pilot, Abrams è di parola, perché tutto scorre via nell’intrattenimento più netto, senza nessuna esasperazione di toni. E la semplicità del classico poliziesco gode dell’avanzamento che la Big Picture da svelare riflette alle sue spalle senza rimanerne schiacciato.

A voler proprio cercare la macchia, la protagonista femminile, Sarah Jones nei panni di Rebecca Madsen, non sembra avere il carisma delle eroine saltate fuori dalla cosmogonia di Abrams. Decisamente indovinato invece Jorge Garcia che, come già accadeva in Lost, mantiene l’abilità di stemperare gli spiriti e dare impulso alla traccia più ludica della sceneggiatura.

Ad attendere Alcatraz, in America c’erano 10 milioni di spettatori circa: ovvero il miglior debutto per un drama Fox da tre anni a questa parte.

Vedremo come andrà in Italia dove lo show debutterà lunedì 30 gennaio alle 21:15 su Premium Crime (nuovo canale pay del digitale terrestre), che eccezionalmente trasmetterà in chiaro.

E come dice un critico di Usa Today: Questo è il problema con le isole. Può essere facile raggiungerle ma non altrettanto lasciarle…